Per la prima volta, l’intelligenza artificiale ha mappato gli impegni assunti e gli investimenti di oltre tremila società benefit.
L’intelligenza artificiale è uno strumento sempre più utilizzato per analisi in diversi campi.
Per la prima volta, è stato utilizzato per analizzare, in maniera sistemica, gli statuti delle società benefit italiane.
Questa ricerca rappresenta un passo avanti importante nella comprensione del fenomeno delle società benefit in Italia.
Grazie all’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale e all’analisi di un ampio database, è stato possibile ottenere un quadro dettagliato delle azioni messe in campo da queste imprese per promuovere la sostenibilità.
Ad essere analizzate sono state 3169 società, mappando i loro impegni e investimenti. Vediamo nel dettaglio.
Società benefit italiane: l’intelligenza artificiale ha mappato i loro investimenti e impegni
Delle 3169 società analizzate, sono state identificate 18’618 finalità specifiche di beneficio comune. In media, quindi, 5,8 per azienda.
I dati sono stati raccolti nella Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2024, realizzata da Nativa, Research Department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.
Le finalità sono state categorizzate secondo standard internazionali, evidenziando gli impegni concreti e pubblici, che le imprese adottano nei confronti dei cittadini, delle comunità e dell’ambiente.
Ecco i dati emersi:
- Il 32,5% (6045 finalità) ha come argomento il Capitale Sociale, evidenziando il legame tra comunità locale e il territorio in cui queste sono inserite;
- 24,4% (4542 finalità) riguarda l’innovazione del Modello di Business, con impegni relativi al ridisegno dei processi interni, della catena di fornitura e dei servizi mirati alla sostenibilità;
- 17,6% (3271 finalità) riguarda le politiche di gestione del Capitale Umano, puntando all’equità, l’organizzazione del lavoro, il benessere e la valorizzazione delle persone;
- 13,4% (2494 finalità) è nell’area Leadership e Governance, che riguarda le pratiche di gestione aziendale e la diffusione del modello benefit;
- 12,2% (2266 finalità) riguarda gli impegni per l’Ambiente. La percentuale è dovuta anche al fatto che il 30,5% delle società benefit italiane appartiene al settore dei servizi, nelle quali gli impatti ambientali sono prevalentemente indiretti e meno controllabili.
L’analisi dei dati
L’impegno per la sostenibilità ambientale appare più marcato nelle aziende che operano in settori con un impatto diretto sull’ambiente, come l’industria manifatturiera e i trasporti. Questo dato conferma l’intuizione che le imprese che producono beni fisici siano più consapevoli delle conseguenze delle loro attività sull’ecosistema.
Circa l’80% delle società benefit ha definito almeno un obiettivo specifico legato alla sostenibilità ambientale, dimostrando una chiara comprensione dei fattori critici per ridurre il proprio impatto. Questo dato è ancora più significativo nelle grandi aziende, dove la percentuale sale all’87,7%.
Nonostante i risultati positivi, ci sono ancora molte sfide da affrontare. È necessario continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie più sostenibili, promuovere la collaborazione tra le imprese e le istituzioni e sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scegliere prodotti e servizi realizzati da aziende responsabili.