Il Decreto Coesione 2024 si propone di affrontare le disparità territoriali presenti nel nostro Paese, creando opportunità di crescita e sviluppo economico, con un focus particolare sul lavoro autonomo.


Nello specifico il Decreto Legge n. 60 del 7 maggio 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 105/2024, introduce misure significative nell’ambito delle politiche di coesione, con l’obiettivo di riformare e potenziare gli interventi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il periodo 2021-2027.

L’obiettivo è il rafforzamento del lavoro autonomo in Italia, mirando a costruire un futuro più inclusivo e sostenibile, capace di offrire nuove opportunità ai giovani e di ridurre i divari  tra le diverse regioni del territorio nazionale.

Decreto Coesione 2024, ecco le novità in materia di lavoro autonomo

Una delle principali innovazioni riguarda la promozione dell’autoimpiego, che si rivolge in particolare a giovani professionisti e imprenditori. Le iniziative delineate nel decreto si articolano in due interventi principali: “Autoimpiego Centro-Nord Italia” e “Resto al Sud 2.0“.

Queste misure sono destinate a:

  • giovani sotto i 35 anni che si trovano in situazioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione
  • così come a coloro che sono inoccupati o disoccupati, in particolare i destinatari del programma di politiche attive “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori” (GOL).

Autoimpiego Centro-Nord Italia

Questo intervento è rivolto ai giovani imprenditori e professionisti che desiderano avviare attività autonome nel Centro e nel Nord Italia. La scelta di focalizzarsi su queste regioni è motivata dalla necessità di stimolare l’economia in aree dove il potenziale imprenditoriale può non essere completamente valorizzato. Attraverso finanziamenti e servizi di supporto, il decreto intende fornire le risorse necessarie per sviluppare idee innovative, contribuendo così a un’economia più dinamica e competitiva.

Nello specifico si prevede un bonus nuove imprese innovazione digitale:

  • per under 35 che avviano nuove imprese per lo sviluppo di nuove tecnologie e transizione al digitale ed ecologica
  • per i dipendenti a tempo indeterminato di quelle stesse imprese sotto i 35 anni

Il conributo massimo è di 800 euro/mese per 3 anni, esclusi premi e contributi INAIL fino al 31.12.2025.

Resto al Sud 2.0

In parallelo, questa iniziativa si propone di incentivare l’autoimprenditorialità nelle regioni meridionali. Qui, le sfide sono spesso amplificate da condizioni economiche meno favorevoli e da un mercato del lavoro particolarmente fragile. Questa misura si rivolge a giovani e disoccupati del Sud, offrendo loro strumenti e risorse per avviare attività commerciali, artigianali e professionali. L’obiettivo è non solo di creare nuove imprese, ma anche di attrarre investimenti e favorire lo sviluppo economico delle aree meno prosperose.

Questa misura offre voucher per l’acquisto di beni e servizi oppure contributi a fondo perduto:

  • un voucher di avvio fino a 40.000 euro (o 50.000 euro per beni e servizi innovativi) per l’acquisto di beni, strumenti e servizi necessari per avviare le attività, per le imprese situate nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree colpite dai sismi del 2009 e 2016;
  • un contributo a fondo perduto fino al 75% per programmi di spesa fino a 120.000 euro per le stesse aree.
  • e un contributo a fondo perduto fino al 70% per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro, sempre per le stesse aree.

Le slide illustrative del decreto

Qui il documento completo.