Se il Canone Rai non viene pagato, è possibile ricevere dei controlli a casa per verifica? Vediamo cosa dice la legge.


Nonostante le diverse proposte, anche per il 2024, il Canone Rai è rimasto in bolletta (anche se con una riduzione). È stato inserito, infatti, a partire dal 1° gennaio 2016, per contrastare l’evasione fiscale legata a questo tributo.

Come sappiamo, il Canone Rai è una tassa che deve essere pagata da chiunque sia in possesso di un apparecchio televisivo o comunque adatto alla ricezione di programmi televisivi.

Proprio per questo, sono esonerati tutti i cittadini che non possiedono apparecchi di questo tipo.

Ma è possibile ricevere dei controlli a casa per verificare l’effettiva assenza di questi apparecchi? Vediamolo insieme.

Canone Rai non pagato: è possibile ricevere controlli a casa?

Alcuni “furbetti” potrebbero dichiarare di non avere apparecchi televisivi in casa, per evitare il pagamento del Canone Rai.

Oltre a trattarsi di un comportamento scorretto, però, può essere anche soggetto a ripercussioni con controlli a domicilio?

Per non pagare questa tassa, infatti, bisogna inviare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, nella quale si attesta di non possedere un televisore o altri dispositivi analoghi, altrimenti il pagamento continuerà ad essere riscosso.

Mentire con questa attestazione fa scattare il reato di falso in atto pubblico.
Ciò può portare a sanzioni per il mancato pagamento dell’imposta. Inoltre, il contribuente è perseguibile penalmente.

Per accertare l’effettiva assenza di apparecchi televisivi, il Governo ha due strumenti: i controlli del Fisco e la Guardia di Finanza.

La fase preventiva dei controlli, effettuati dall’Agenzia delle Entrate, si basa sulle informazioni che vengono fornite da diverse fonti, come le aziende di telecomunicazioni e le Pay TV.
Incrociando questi dati, con quelli presenti nelle dichiarazioni dei redditi, il Fisco è in grado di tracciare un profilo dettagliato di ogni contribuente.

Se dai dati emerge una discrepanza, ad esempio se risulta l’abbonamento a un servizio televisivo ma non la dichiarazione del possesso del televisore, l’Agenzia potrebbe inviare un invito a fornire chiarimenti. In casi più gravi, potrebbe emettere direttamente un avviso di accertamento.

In questi casi, la collaborazione è fondamentale, fornendo tempestivamente i documenti richiesti per evitare complicazioni e sanzioni.

E se il contribuente non collabora?

In casi eccezionali e solo in presenza di gravi indizi di evasione fiscale, il Fisco può richiedere al giudice l’autorizzazione a effettuare una perquisizione domiciliare. Questa misura è estremamente invasiva e viene adottata solo quando esistono fondati motivi per ritenere che all’interno dell’abitazione siano nascoste prove del reato.

È importante precisare che non tutti possono entrare in casa per effettuare controlli. Solo la Guardia di Finanza, su mandato del giudice, può effettuare perquisizioni domiciliari in ambito fiscale.

Ovviamente occorre precisare che solo raramente si arriva a questo procedimento, soprattutto se l’unica imposta non pagata è il Canone Rai (anche se la legge non lo esclude). Il rischio sale se il contribuente ha omesso il pagamento anche di altre imposte.