A fissare le nuove regole è il testo della direttiva “madre” elaborata dal Dipartimento per la Funzione Pubblica: le nuove disposizioni ci fanno capire come cambiano adesso i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego.
Nell’ambito dei rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha delineato un approccio innovativo volto a migliorare le condizioni di lavoro e a consolidare il senso di appartenenza alle istituzioni.
Tra tutti i punti, in un contesto in cui le dinamiche organizzative e lavorative rivestono un ruolo sempre più centrale, è il welfare integrativo che emerge come chiave strategica per il rafforzamento del benessere del personale pubblico.
Scopriamo dunque quali saranno le nuove leve su cui si agirà nella formulazione e nelle trattative dei prossimi CCNL per tutti i dipendenti pubblici.
Come cambiano i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego?
Il nuovo approccio pone al centro dell’attenzione la consapevolezza che la motivazione del dipendente pubblico non è limitata solo agli aspetti economici, ma è influenzata da una serie di fattori. La costruzione di condizioni organizzative adeguate, che abbraccino il benessere organizzativo e il senso di appartenenza, è vista come un catalizzatore straordinario per la motivazione del personale.
Welfare integrativo
In questo contesto, il welfare integrativo emerge come uno strumento cruciale per rendere il lavoro nella pubblica amministrazione altamente attraente, allineandolo alle condizioni offerte dal settore privato.
L’approccio innovativo è supportato dai risultati di studi di settore, che evidenziano come il welfare integrativo, orientato al benessere organizzativo e lavorativo, contribuisca in modo significativo all’aumento delle performance e alla creazione di un ambiente lavorativo positivo.
Questa direzione è stata delineata già nel rinnovo contrattuale 2016/2018, con l’introduzione graduale del welfare nella Pubblica Amministrazione, seguita dalla riformulazione dell’istituto nelle direttive successive.
Il Ministro Zangrillo ha ribadito l’importanza del welfare integrativo come leva strategica per rafforzare la Pubblica Amministrazione. Il documento sottolinea che la contrattazione nazionale dovrebbe promuovere il benessere del personale, prendendo in considerazione le diverse esigenze demografiche e familiari. Le possibili aree di intervento spaziano dal sostegno alla genitorialità alle prestazioni sanitarie, dall’istruzione alla mobilità sostenibile.
Sostegno alla genitorialità
In primo luogo, il documento fa riferimento al sostegno alla genitorialità come un’area chiave di intervento. Questo potrebbe includere politiche e iniziative che facilitano la conciliazione tra vita professionale e familiare, come orari di lavoro flessibili, servizi di assistenza all’infanzia o congedi parentali retribuiti. Riconoscere e sostenere le esigenze specifiche dei dipendenti genitori contribuisce a creare un ambiente lavorativo più favorevole e inclusivo.
Prestazioni sanitarie
Le prestazioni sanitarie rappresentano un altro settore di intervento cruciale. L’implementazione di programmi che coprono aspetti quali assicurazione sanitaria integrativa, accesso a servizi medici specializzati e iniziative di promozione della salute può contribuire significativamente al benessere fisico e mentale dei dipendenti pubblici. Questo tipo di supporto non solo influisce positivamente sulla salute individuale, ma può anche ridurre l’assenteismo e migliorare le performance lavorative complessive.
Istruzione
L’istruzione è identificata come un’altra area di intervento, suggerendo la possibilità di promuovere la formazione continua e lo sviluppo delle competenze tra i dipendenti pubblici. Questo potrebbe essere realizzato attraverso corsi di formazione, workshop o altre iniziative educative che migliorano le competenze professionali e personali dei lavoratori.
Agevolazioni fiscali e contributive
L’Artefice della contrattazione nazionale è chiamato a valorizzare gli istituti del welfare aziendale con agevolazioni fiscali e contributive. Inoltre, è prevista un’ampia contrattazione integrativa, considerata il livello più adatto per affrontare le specifiche esigenze e destinare una percentuale dei fondi per il trattamento accessorio al welfare.
Mobilità sostenibile
Infine, la mobilità sostenibile emerge come un obiettivo importante. Incentivare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili non solo riduce l’impatto ambientale ma può anche migliorare la qualità della vita dei dipendenti, contribuendo a ridurre lo stress legato agli spostamenti.
Dotazione finanziaria
La dotazione finanziaria per i contratti 2022/24 raggiunge i 9,95 miliardi l’anno, rappresentando un aumento significativo rispetto alle tornate precedenti. Tuttavia, nonostante questo incremento, molto probabilmente potrebbe non essere sufficiente a coprire l’inflazione del triennio di riferimento, segnalando la complessità delle sfide economiche.
Formazione
Infine, la direttiva sottolinea anche l’importanza della formazione, richiedendo contratti che garantiscano almeno 24 ore annue di formazione per ogni dipendente. Questa enfasi sulla formazione è considerata un diritto-dovere del dipendente, un elemento cruciale per migliorare le performance e affrontare le sfide del mondo moderno del lavoro.
La promozione della formazione è, inoltre, indicata come un obiettivo di performance per i dirigenti, sottolineando l’importanza di un coinvolgimento attivo dei dipendenti e l’uso di strumenti a distanza per ottimizzare i costi.
L’accento sulla crescita delle capacità digitali e sulle competenze trasversali e manageriali riflette l’impegno per un adeguato esercizio della leadership da parte dei dirigenti.
Il testo della direttiva “madre” della Funzione Pubblica
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Stamane abbiamo ascoltato anche la solita lezioncina di Zabeo CGIA..ma non riusciamo mai ad ascoltare le soluzioni come abbattere veramente lo sperpero della spesa Pubblica rafforzata con la prima e poi a seguire Riforma dell’On. Bassanini: la responsabilità degli sprechi nella pubblica amministrazioni e’ in primis dei Direttori Generali dei Ministeri e poi giù giù a scendere di tutti gli altri direttori generali e migliaia di Dirigenti della pubblica amministrazione
Stamane abbiamo ascoltato anche la solita lezioncina di Zabeo CGIA..ma non riusciamo mai ad ascoltare le soluzioni come abbattere veramente lo sperpero della spesa Pubblica rafforzata con la prima e poi a seguire Riforma dell’On. Bassanini: la responsabilità degli sprechi nella pubblica amministrazioni e’ in primis dei Direttori Generali dei Ministeri e poi giù giù a scendere di tutti gli altri direttori generali e migliaia di Dirigenti della pubblica
amministrazione
I dipendenti pubblici che si macchiano di corruzione e sono condannati in via definitiva dovrebbero restituire anche i contributi, ci vorrebbe un vincolo di fedeltà.
Quante baggianate!
Lavoro da anni nella P.A. e ormai tutte le volte che sento parlare di innovazioni nel Pubblico Impiego mi metto a ridere sguaiatamente!
Tante chiacchiere inutili.
Pagate meglio i dipendenti pubblici invece! Cacciate fuori i soldi invece di inventarvi fandonie.
Lavoratori ben pagati uguale servizio migliore
Secondo me bisogna rivoluzionare il sistema di premiazione dei dipendenti pubblici perché se si da a tutti col cosiddetto metodo a pioggia non va di certo bene visto che si premiano anche i fannulloni. se si lascia valutare ai dirigenti quando premiare e far progredire il dipendente pubblico si rischia che siano favoriti amici/raccomandati/amanti del dirigente che valuta.
Invece secondo me deve essere il cittadino che valuta il servizio offertogli, con un meccanismo tipo feedback largamente usato sul web per le recensioni. È l’unico modo per far sì che si migliori davvero la Pubblica amministrazione.
ESATTO. Ho appena ricevuto la scheda di valutazione, con valutazioni che anche uno non del mestiere capirebbe quanto siano assurde, anche perché si contraddicono tra di loro. 30 anni di mobbing feroce, che mi hanno provocato anche ipertensione e cardiopatia. Valutassero i cittadini, sono sicura al 300% che avrei una valutazione molto migliore e finalmente verrebbe premiato chi lavora e bene. Però anni fa lo Stato ci aveva provato, pochi presero il modulo, per paura, forse, di ritorsioni, nonostante fosse anonimo (se ricordo bene) e comunque non si è più saputo nulla riguardo agli esiti.