Appalti ad alta intensità di manodopera: minor prezzo?

In un recente approfondimento video il Dottor Simone Chiarelli si occupa di una interessante questione a tema appalti, che riguarda le gare con alta intensità di manodopera e il criterio di minor prezzo.

La controversia riguardante la scelta tra criteri e costi della manodopera è stata portata davanti alla Corte di Giustizia Europea dal Consiglio di Stato.

L’argomento in questione verte sul divieto imposto alle Società di Appalto (SA) di optare per il criterio del minor prezzo in caso di appalti che coinvolgono servizi standardizzati ad alta intensità di manodopera. Questa situazione è stata segnalata in quanto potenzialmente in contrasto con le normative europee sulla libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi.

L’intervento del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha sollevato dubbi sulla conformità delle disposizioni attuali: questo potrebbero, secondo il Consiglio di Stato, entrare in conflitto con i principi fondamentali dell’Unione Europea, inclusi quelli di libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi, come sanciti negli articoli 49 e 56 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Inoltre, si fa riferimento al principio di proporzionalità e all’articolo 67, paragrafo 2, della direttiva 2014/24/UE.

Il legislatore italiano avrebbe introdotto una limitazione nell’utilizzo del criterio del prezzo più basso per servizi ad alta intensità di manodopera, anche in presenza di caratteristiche standardizzate. Questa restrizione, secondo il Consiglio di Stato, sembra eccessiva e in contrasto con il principio di proporzionalità.

In virtù di ciò, il Consiglio di Stato ha deciso di sottoporre la questione alla Corte di Giustizia UE, poiché ritiene che l’imposizione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa possa essere considerata misura sproporzionata e ingiustificata nella specifica situazione presa in esame.