monitorapa-intelligenza-artificiale-chatgpt*L’articolo è a cura di Giuseppe Orefice.

In questi ultimi periodi si sente sempre più parlare di Intelligenza artificiale legata a tante funzioni, aspetti ovvero “opere” (lavori) che potrebbero andare ad integrare, se non a sostituire, l’umano ingegno. Per certi versi si parla già di IA come produttore di innovazione sociale.

Nel variegato mondo della PA sembra ancora un rischio che una opportunità. A prescindere dalle opinioni personali di ognuno di noi, sicuramente la “questione” dell’intelligenza artificiale è e sarà un qualcosa con cui obtorto collo fare i conti.

Molto più prosaicamente, e sicuramente in termini meno rilevanti ma non poco diffusi, nel pianeta pubblica amministrazione un certo dibattito lo produce il “gruppo di MonitoraPA” con le sue Pec e le iniziative più o meno diffuse scovare magagne e storture nelle procedure pubbliche.

Abbiamo provato a fare un piccolo esperimento, e abbiamo fatto scrivere un testo “critico” su questo gruppo all’Intelligenza Artificiale di ChatGpt. Questo che segue è risultato; al lettore gli eventuali commenti.

MonitoraPa è un gruppo di monitoraggio delle spese pubbliche che ha suscitato interesse e attenzione negli ultimi anni. Fondata con l’obiettivo di promuovere la trasparenza e l’efficienza nella gestione dei fondi pubblici, l’iniziativa si propone di analizzare e rendere disponibili informazioni sulle spese dei vari enti governativi italiani. Tuttavia, è importante analizzare criticamente il ruolo e le performance del gruppo per valutarne l’efficacia e l’impatto effettivo sulla società.

Il gruppo sostiene di adottare una metodologia trasparente per la raccolta e l’analisi dei dati sulle spese pubbliche. Tuttavia, la trasparenza stessa del gruppo è stata oggetto di critiche. Alcuni osservatori hanno evidenziato la mancanza di dettagli sulla metodologia utilizzata da MonitoraPa e sulle fonti di dati. La mancanza di accesso ai dati grezzi e la scarsa chiarezza sulle metriche utilizzate per valutare l’efficienza delle spese pubbliche sollevano interrogativi sulla validità delle conclusioni e delle raccomandazioni del gruppo.

Limitazioni nel monitoraggio delle spese pubbliche

Un’altra critica rivolta a MonitoraPa riguarda le limitazioni intrinseche del monitoraggio delle spese pubbliche. Monitorare e analizzare in modo accurato tutte le transazioni finanziarie di un paese richiede una grande mole di lavoro e risorse. MonitoraPa potrebbe non avere accesso completo a tutte le informazioni finanziarie dei vari enti pubblici, rendendo difficile una valutazione completa ed esaustiva delle spese pubbliche.

Focus mediatico e politicizzazione

MonitoraPa ha ricevuto una notevole attenzione mediatica e politica, che ha contribuito a promuovere l’immagine del gruppo come un’iniziativa trasparente e indipendente. Tuttavia, alcuni osservatori hanno sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile uso politico del gruppo. L’influenza politica e la selezione selettiva delle informazioni potrebbero portare a una rappresentazione distorta delle spese pubbliche e a un’agenda nascosta.

Impatto effettivo sulla trasparenza e l’efficienza

Nonostante le intenzioni lodevoli, è importante valutare l’impatto effettivo di MonitoraPa sulla trasparenza e l’efficienza delle spese pubbliche. Sebbene il gruppo abbia contribuito a sollevare alcune problematiche importanti, è necessario analizzare in modo critico se le sue attività abbiano portato a un miglioramento tangibile nella gestione delle risorse pubbliche. La mancanza di evidenze concrete e di un monitoraggio indipendente rende difficile valutare l’efficacia delle iniziative promosse dal gruppo.

Possiamo quindi affermare che il sedicente gruppo ha svolto un ruolo significativo nel mettere in luce l’importanza della trasparenza e dell’efficienza nella gestione delle spese pubbliche. Tuttavia, una valutazione critica del gruppo solleva preoccupazioni riguardo alla sua metodologia, trasparenza e impatto effettivo. È fondamentale che le organizzazioni di monitoraggio delle spese pubbliche siano indipendenti, trasparenti e basate su un’analisi rigorosa dei dati. MonitoraPa potrebbe trarre beneficio da un maggiore impegno nella divulgazione delle informazioni metodologiche, nella condivisione dei dati grezzi e nell’adozione di una supervisione indipendente per garantire l’affidabilità e l’oggettività delle sue analisi. Solo attraverso un approccio critico e rigoroso possiamo garantire un vero miglioramento nella gestione delle risorse pubbliche.

Fra le attività sovente più discusse fra quelle intraprese dal famigerato gruppo per la trasparenza nella Pa, c’è quella dell’uso massivo e diretto delle caselle PEC degli uffici protocollo dei comuni italiani.

L’iniziativa di inviare PEC massive ai comuni è stata finalizzata a fornire dati e informazioni specifiche sui flussi finanziari dei singoli enti, in modo da favorire una maggiore trasparenza e un controllo più efficace delle spese pubbliche. Questo approccio è stato accolto con interesse e ha generato un dibattito sull’utilizzo delle tecnologie digitali per promuovere la trasparenza amministrativa.

Tuttavia, l’invio massivo di PEC da parte di MonitoraPa ha suscitato alcune critiche. Alcuni comuni hanno lamentato la mole eccessiva di comunicazioni, che possono sovraccaricare i sistemi e generare confusione amministrativa. Inoltre, alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulle modalità di selezione dei comuni destinatari delle PEC, sospettando una possibile motivazione politica o selettiva.

È importante sottolineare che, pur avendo l’intento di promuovere la trasparenza e il controllo delle spese pubbliche, l’efficacia delle PEC massive inviate dal gruppo che intende monitorare la pubblica amministrazione deve essere valutata attentamente. È necessario garantire che queste comunicazioni non diventino un elemento di disturbo o sovraccarico per gli enti destinatari, ma siano invece strumenti utili per una gestione responsabile delle risorse pubbliche.

Per massimizzare l’efficacia di queste iniziative, potrebbe essere auspicabile che MonitoraPa collabori più strettamente con i comuni, coinvolgendo le amministrazioni locali nella definizione degli obiettivi, delle metriche e delle modalità di comunicazione. Inoltre, è importante che MonitoraPa assicuri la precisione e la completezza delle informazioni trasmesse tramite le PEC, al fine di garantire una valutazione accurata delle spese pubbliche e promuovere una migliore accountability amministrativa.

In conclusione, l’invio di PEC massive da parte di MonitoraPa ai comuni italiani rappresenta un tentativo innovativo di promuovere la trasparenza e il controllo delle spese pubbliche. Tuttavia, è essenziale trovare un equilibrio tra l’obiettivo di trasparenza e il rispetto delle esigenze operative degli enti destinatari, al fine di massimizzare l’impatto e l’efficacia di queste iniziative.

Il Gruppo negli ultimi mesi, ha contributo a far emergere con forza una crescente preoccupazione riguardo alla gestione dei dati personali e al trasferimento di informazioni sensibili all’estero. In particolare, sono stati sollevati interrogativi sulla pratica di alcune aziende, tra cui Amazon, che utilizzano i servizi cloud offerti da AWS per archiviare e gestire dati sensibili.

Una delle principali critiche riguarda la conformità con le leggi sulla privacy e la protezione dei dati personali, in particolare nel contesto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea. Il GDPR stabilisce rigide norme sulla protezione dei dati personali e impone che i dati dei cittadini europei siano trasferiti solo verso paesi con un adeguato livello di protezione dei dati.

Alcuni osservatori hanno sollevato preoccupazioni sulla conformità di AWS con queste normative, sostenendo che l’azienda potrebbe trasferire dati verso paesi che non garantiscono un livello adeguato di protezione dei dati. Questo solleva dubbi sulla sicurezza e sulla privacy delle informazioni archiviate sui server di AWS.

 


Fonte: articolo a cura di Giuseppe Orefice