esclusione-laureati-economia-concorso-magistrati-tributari.Un’ingiustificata disparità di trattamento a danno dei laureati in economia: Commercialisti si schierano contro l’esclusione di questi candidati dal concorso per magistrati tributari.


Il presidente del CNDCEC Elbano de Nuccio: “Con l’esclusione dei laureati in economia dal concorso per la nomina di magistrato tributario ci si priva di specifiche competenze tecnico-professionali nelle materie fiscali, di contabilità aziendale e bilancio fondamentali per il giudizio tributario di merito. Garantire l’interdisciplinarietà dei collegi giudicanti”.

Questa è la posizione del Consiglio Nazionale dei Commercialisti in una lettera inviata alla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, al Ministro dell’Economia, Daniele Franco e ai presidenti delle Commissioni Finanza e Giustizia di Camera e Senato.

Scopriamo nello specifico tutto ciò che riguarda questa vicenda.

Il caso

Secondo il disegno di legge di riforma della giustizia tributaria la nuova giurisdizione speciale tributaria sarà esercitata dai magistrati tributari e dai giudici tributari nominati presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali, presenti nel ruolo unico di cui all’articolo 4, comma 39-bis, della legge 12 novembre 2011, n. 183, alla data del 1° gennaio 2022.

I magistrati tributari dovranno superare un pubblico concorso, scritto ed orale. 

Tuttavia il requisito di ammissione al concorso per magistrato tributario è soltanto la laurea in giurisprudenza.

E così questo punto particolare della novella normativa ha scatenato la risposta immediata del Consiglio Nazionale dei Commercialisti.

Commercialisti contro esclusione laureati in economia da concorso magistrati tributari

La scelta di limitare ai soli laureati in giurisprudenza l’accesso al concorso – scrive de Nuccio – non è solo disallineata rispetto alla  finalità di rafforzamento della specializzazione dei giudici tributari, ma anche foriera di un’ingiustificata disparità di trattamento a danno dei laureati in economia, tanto più laddove si consideri che proprio le competenze tributarie dei Commercialisti hanno sinora assicurato la necessaria interdisciplinarietà delle attuali Commissioni tributarie.

Quanto alla specializzazione del giudice tributario – prosegue – è evidente che l’esclusione dei laureati in economia priva la giustizia tributaria di quel bagaglio di specifiche competenze tecnico-professionali nelle materie fiscali, di contabilità aziendale e bilancio che sono fondamentali per il giudizio tributario di merito e che non sono invece rinvenibili nei laureati in giurisprudenza.

Un laureato in economia che superi le prove di esame nelle materie previste, – conclude – ivi incluse dunque quelle più propriamente giuridiche, potrebbe favorevolmente garantire una maggiore interdisciplinarità dei collegi giudicanti a tutto vantaggio di una giustizia iperspecialistica come quella tributaria che presenta un tasso medio di complessità piuttosto elevato”.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it