In questo breve approfondimento alcune utili indicazioni in merito all’anticipo delle ferie non maturate per i Dipendenti Pubblici.
Secondo la Costituzione italiana, il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi. Il principio vale per tutti i lavoratori, compresi i dipendenti pubblici.
Scopriamo cosa accade nello specifico quando ci si riferisce all’anticipo delle ferie non maturate per questi ultimi.
Anticipo ferie non maturate Dipendenti Pubblici: di cosa si tratta?
L’anticipo ferie non maturate avviene nel momento in cui il datore di lavoro decide di anticipare le ferie ai propri lavoratori dipendente, anche se queste ultime non sono ancora state accumulate a sufficienza durante il periodo lavorativo.
Pertanto anche se il lavoratore può comunque presentare richiesta di anticipo ferie non maturate, tocca al datore di lavoro a decidere.
Infatti, anche in base alle necessità lavorative e di disponibilità (soprattutto per non interrompere il pubblico servizio), è il datore di lavoro che decide quando i lavoratori possono avvalersi delle ferie in modo anticipato rispetto a quanto previsto dal contratto.
Pertanto la possibilità di godere delle ferie anticipate non è vietata, ma è necessario un accordo tra datore di lavoro e dipendente, in quanto il datore di lavoro non è obbligato a concedere delle ferie non ancora maturate in base ai ratei accreditati mensilmente.
La legge comunque prevede che il lavoratore sia consapevole delle ferie non godute, e inoltre l’Ente pubblico (ma lo stesso discorso vale anche per le aziende private) è tenuto al pagamento dei contributi INPS anche nel caso di ferie non godute.
Se le ferie non vengono godute dal dipendente entro i termini previsti dalla legge, il datore di lavoro può essere sanzionato.
Come si computano le ferie nel Pubblico Impiego?
Il diritto alle ferie non ha solo la funzione di corrispettivo della prestazione lavorativa, ma soddisfa anche esigenze psicologiche fondamentali del lavoratore, consentendo allo stesso di partecipare più incisivamente alla vita familiare e sociale e tutelando il suo diritto alla salute, nell’interesse dello stesso datore.
Per il computo delle ferie, nel caso dei dipendenti statali, si può seguire questo schema:
- ogni dipendente a tempo indeterminato, con un turno articolato su sei o sette giorni, ha diritto a 36 giorni di ferie ogni anno (32 + 4 giorni di festività soppresse).
- il dipendente a tempo determinato e il neo assunto a tempo indeterminato per il primo triennio hanno diritto invece a 34 giorni di ferie all’anno.
- il dipendente che ha un turno articolato su 5 giornate settimanali ha diritto ha 32 giorni all’anno (28 + 4 giorni di festività soppresse).
- ogni mese, il dipendente a tempo determinato matura circa 2,5 giorni, quindi per calcolare i giorni di ferie a disposizione nel periodo del contratto, è necessario moltiplicare 2,5 giorni per i mesi totali.
- in caso di part-time il lavoratore matura un numero di giorni di ferie rapportato alla percentuale di tempo lavorato.
Diritto alle ferie retribuite
Si ricorda infine che sia per lavoro pubblico che privato il diritto a godere di ferie e permessi retribuiti è un diritto non rinunciabile del lavoratore dipendente, sancito dalla Costituzione e dal codice civile (artt. 36 Cost.; art.2113 c.c.).
In genere ogni anno il lavoratore può godere di quattro settimane di ferie, il cui numero può variare a seconda dei contratti collettivi applicati, ma non può diminuire.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Grazie! Nel caso di part time, tuttavia, il computo è parametrato anche al tipo di part time (verticale, orizzontale…)
Una domanda: come è possibile che un’impiegata o un impiegato statale possa usufruire di tutte le ferie (32 o 36 giorni) in una unica soluzione nei mesi estivi?
È accaduto più volte, senza necessità di chiedere un anticipo.
Grazie