covid-proroga-stato-emergenza-2022Emergenza Covid: Mario Draghi decide di accelerare e, con due settimane di anticipo sulla scadenza del 31 dicembre, ha portato in Consiglio dei ministri subito la proroga dello stato di emergenza fino al 2022. Ecco la nuova data.


Secondo quanto si apprende dall’ultimo CdM il Governo ha appena deciso per la proroga.

Scopriamone di più e vediamo qual è la data scelta per la nuova proroga dello stato di Emergenza da Covid, adesso fino al 2022.

Ecco tutti i dettagli.

Proroga dello Stato di Emergenza Covid al 2022

Mario Draghi  dà così il via libera alla proroga dello stato di emergenza, che scadeva a fine anno: lo stato di emergenza Covid è pertanto prorogato fino al 31 marzo del 2022.

“In considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da Covid-19, lo stato di emergenza dichiarato con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, è ulteriormente prorogato fino al 31 marzo 2022”.

Questo è quanto riportato nel testo del Decreto appena approvato e in attesa di pubblicazione in G.U.

Le novità del Decreto

Il decreto legge si compone di 11 articoli e proroga tutte le misure legate all’emergenza.

Il Cdm non ha approvato alcuna misura che contempli obbligo di utilizzare mascherine all’aperto.

Fino al 31 marzo 2022 sono prorogati i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid ed è prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili.

Restano in vigore le norme relative all’impiego del Green Pass e del Green Pass rafforzato e ai test antigenici rapidi gratuiti e a prezzi calmierati.

Il decreto stabilisce, infine, l’estensione, sino al 31 marzo 2022, della norma secondo cui il Green Pass rafforzato debba essere utilizzato anche in zona bianca per lo svolgimento delle attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla.

Il provvedimento viene ritenuto necessario a causa dell’evolversi della situazione epidemiologica.

“L’attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività”.

Si ritiene dunque che:

“la predetta situazione emergenziale persiste e che pertanto ricorrono i presupposti per la proroga dello stato emergenza dichiarato con le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, del 29 luglio 2020, del 7 ottobre 2020, del 13 gennaio 2021 e del 21 aprile 2021, e prorogato con l’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 settembre 2021, n. 126”.

Da qui la necessità di provvedere alla proroga e alla definizione di termini di prossima scadenza connessi all’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Nel decreto viene inoltre introdotta la quarantena per i non vaccinati che entrano in Italia.

Che cos’è lo Stato di Emergenza e perché serve la proroga?

A regolare lo stato di emergenza, che viene deliberato dal Consiglio dei ministri su proposta del presidente del Consiglio, è il comma 3 dell’articolo 24 del Codice di Protezione Civile nel quale si afferma che

“la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”.

Le proroghe possibili in realtà erano finite già a luglio del 2021. Questo perché il primo stato d’emergenza fu deliberato per 6 mesi e non per un anno.

Pertanto, lo stato d’emergenza è scaduto il 31 luglio del 2020, poi è stato prorogato di un anno:

  • una prima volta fino al 31 gennaio del 2021
  • e una seconda fino al 31 luglio del 2021.

Per prorogare lo stato di emergenza nel 2022 il governo dunque ha dovuto farlo con una norma primaria, non potendo più prorogare quello attuale.

Ed infatti già per portarlo precendetemente fino al 31 dicembre il governo è dovuto intervenire con un’altra norma primaria, il decreto legge 105 del 23 luglio (che ha introdotto l’obbligo del green pass nei ristoranti, cinema, teatri, palestre, manifestazioni sportive e culturali) poi convertito con la legge 126 del 16 settembre.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it