La proroga dello stato di emergenza potrebbe influire anche sul lavoro agile.
Smart Working Pubblico Impiego: quali scenari con proroga emergenza Covid-19?
Come si sa il Governo sta lavorando al rinnovo dello stato di emergenza.
Ma al lavoro agile, specialmente nel settore pubblico, cosa accadrà?
La normativa attuale
La circolare n. 1/2020 del 04/03/2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione ha introdotto il regime dell’obbligo per tutte le PA.
I dipendenti delle PA dovranno dunque poter lavorare anche da remoto, quindi anche da casa, attuando il cosiddetto smartworking. Nella circolare si incentiva anche l’utilizzo di strumenti propri da parte del dipendente pubblico per svolgere attività professionali da remoto.
Ma attenzione: l’ultimo comma dell’articolo 90 del decreto rilancio consente l’applicazione del regime emergenziale dello smart working (senza obbligo di accordo e con deposito massivo) limitatamente al periodo di tempo citato al comma 1 (dunque fino al 31 luglio) e comunque non oltre il 31 dicembre 2020.
Una Faq del Ministero del Lavoro aveva chiarito come tale indicazione non prorogasse in automatico il regime emergenziale del lavoro agile, ma che il riferimento della norma al 31 dicembre 2020 dovesse essere inteso quale limite massimo di applicazione della procedura semplificata di lavoro agile.
Per un maggiore approfondimento sui buoni pasto dei pubblici dipendenti potete consultare questo articolo.
Smart Working Pubblico Impiego in caso di proroga emergenza
L’emendamento approvato dalla Camera alla legge di conversione del dl 34/2020 (decreto Rilancio), modifica l’articolo 263 di tale decreto. L’emendamento consente di derogare alle previsioni dell’articolo 87, comma 2, lettera a), del dl 18/2020, convertito in legge 27/2020.
La sostanza della “modifica” è si una proroga: ma volta non ad estendere il ricorso al lavoro agile. Al contrario vuole ridurne la portata, per favorire il rilancio delle attività.
La deroga, infatti, avrà un tempo limitato tra la data dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto «rilancio» ed il 14 settembre. Infatti, a partire dal 15 settembre l’emendamento dispone che l’articolo 87, comma 1, lettera a), del dl 18/2020 «cessa di avere effetto».
Adesso con la proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre di conseguenza potrebbe essere prorogato lo smart working. Anche se una delle criticità è quella che “gradualmente si debba tornare allo spirito della legge che è quello di legarlo alla contrattazione prevista che nel momento emergenziale è stata sospesa“. A sostenere questo è la senatrice di Italia Viva Annamaria Parente, vicepresidente della Commissione permanente sul Lavoro in Senato.
Ancora alcune incognite dunque, che il provvedimento di proroga dello stato di emergenza potrebbe (forse) risolvere.
Ricordiamo, infine, che tengono banco ancora alcuni problemi, come quello relativo ai buoni pasto, per quanto riguarda lo Smart Working.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it