Sono molte le città italiane che, in questi giorni, stanno emettendo ordinanze per il blocco del traffico. Ma, a quanto sostiene il CNR, queste non bastano ad arginare il problema.
Blocco Traffico per Smog: il CNR sostiene che queste misure non bastino a risolvere il problema.
Queste misure, quindi, rischiano di rimanere “lettera morta”? E di non sortire alcun effetto?
Ecco i chiarimenti di un importante membro del CNR.
Blocco Traffico per Smog: per il CNR non è abbastanza
Cinzia Perrino, direttore dell’Istituto sull’Inquinamento atmosferico (IIA) del Cnr per suggerire che, seppur utili, le giornate di grande stop al traffico purtroppo “incidono poco” sulla qualità della nostra aria.
Le dichiarazioni sono state rilasciate dal membro direttivo del CNR al quotidiano La Repubblica.
Secondo quanto riferito, in sintesi:
“Un blocco del traffico è la cosa più semplice per tentare una azione immediata, anche se l’efficacia è minima. E’ molto più complesso invece pensare di programmare azioni a lunga durata. […] come se fossimo nella condizione di un gruppo di fumatori dentro a una stanza con finestre chiuse. Anche se due o tre non fumano per un po’, la concentrazione di fumo aumenta comunque perché non c’è ricambio.”
La situazione dell’inquinamento dell’aria in Italia
Questo ci fa capire quanto la situazione attuale sia preoccupante.
In Italia, le emissioni di molti inquinanti atmosferici sono diminuite notevolmente negli ultimi decenni, con conseguente miglioramento della qualità dell’aria; tuttavia, le concentrazioni di inquinanti atmosferici sono ancora troppo elevate e i problemi di qualità dell’aria persistono.
E secondo l’ultima analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) sulla qualità dell’aria, basata su dati registrati nel 2017 da più di 4000 stazioni di monitoraggio, la situazione è critica.
Ad esempio, le ultime rilevazioni vedono le concentrazioni di polveri sottili (PM2,5) più elevate in Italia e in sei paesi dell’est (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia). Inoltre, tra le città del continente, Torino contende a Parigi e Londra il primato per inquinamento da NO2 e Padova è prima per concentrazione media di PM2,5 e PM10.
Dunque servirebbe ben altro, secondo il CNR, per sconfiggere questa piaga.