La crisi di Governo apporta problemi anche a Comuni, cittadini e Scuole: la mancata approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma sul servizio gratuito di scuola bus, contenuta nell’art.5 del Decreto Scuola, mette i Comuni in forte difficoltà.
La norma salva scuolabus per i Comuni, sul trasporto scolastico, avrebbe consentito agli Enti di assicurare alle famiglie un servizio fondamentale. Nell’ambito della propria autonomia e nel rispetto degli equilibri di bilancio. E potendo integrare le spese per lo scuolabus gratuito alle famiglie.
Ma la mancata approvazione e pubblicazione in G.U. adesso rischia di creare il caos nel trasporto scolastico comunale di tutta Italia.
Norma salva scuolabus nei Comuni: dopo la mancata approvazione rischio caos
“La mancata approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma sul servizio gratuito di scuola bus, contenuta nell’art.5 del Decreto Scuola, mette i Comuni in forte difficoltà. Ancora una volta non si fa il minimo sforzo per comprendere che cosa sia concretamente il servizio pubblico offerto ai cittadini. E inoltre si interpreta in modo sbagliato la nozione di servizio pubblico confondendola con l’idea di un servizio a copertura pubblica integrale”.
Lo sottolinea Cristina Giachi, presidente della commissione Istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica dell’Anci e vicesindaca di Firenze, riferendosi alla norma che, approvata dal Cdm il 6 agosto con la formula ‘salvo intese’, avrebbe dovuto concretizzarsi in un testo finale per approdare in Gazzetta Ufficiale entro il 28 agosto, in tempo per la ripresa dell’anno scolastico.
Per la mancata approvazione, causa crisi di governo, si torna allo scenario delineato dalla Corte dei Conti del Piemonte. Che aveva definito il trasporto con lo scuolabus servizio a domanda individuale e non di trasporto pubblico. Coi costi che dovrebbero ricadere sugli utenti e non sulle casse comunali.
“Nessun servizio di trasporto pubblico è configurato in questo modo”,
evidenzia Giachi.
“Stabilire per legge che non possa essere prevista una tariffa come contributo per la copertura del costo di esercizio del servizio di scuolabus significa paralizzare il servizio comunale. In tutti i Comuni italiani tale servizio è organizzato prevedendo una tariffa a contribuzione e mai a copertura del servizio. La mancata approvazione del decreto rende inadempienti e perseguibili le amministrazioni comunali”. “Auspichiamo – conclude Giachi – che l’eventuale prossimo governo possa risolvere, al più presto, questa situazione di stallo”.