scuola-percorsi-concorsuali-riservati-consultaLa Corte Costituzionale riconosce la legittimità nella Scuola dei percorsi concorsuali riservati. La Consulta e questa decisione mettono alle strette il Governo.


Scuola, percorsi concorsuali riservati: Consulta ne riconosce la legittimità. Il Ministero dell’Istruzione e il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile.

La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato. In particolari su quelle riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal DLgs 59/17 (attuativo della “Buona Scuola”). Sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate.

Per questo motivo il MIUR ed il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile.

Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario. Un percorso per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio. Vale a dire i docenti con 3 annualità e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA.

Scuola, percorsi concorsuali riservati: Consulta detta le regole

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che, al termine della discussione, la Consulta ha dichiarato le due questioni  una infondata e l’altra inammissibile.

Abilitazione all’insegnamento e dottorato di ricerca costituiscono il risultato di percorsi diretti a sviluppare esperienze e professionalità diverse, in ambiti differenziati e non assimilabili: questa diversità giustifica, secondo la Corte costituzionale, il differente e più vantaggioso trattamento riservato, in via transitoria, ai titolari di abilitazione all’insegnamento, nell’ambito del reclutamento dei docenti della scuola secondaria, previsto dal decreto attuativo della “Buona scuola” (d.lgs. n. 59 del 2017).

Pertanto, la Corte ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale relativa all’esclusione dei dottori di ricerca dal concorso.

Infine, la questione relativa al carattere riservato e non aperto a tutti della procedura concorsuale ritenuta inammissibile dalla Consulta per difetto di rilevanza.