Le procedure automatiche per il collocamento dei docenti peccano di trasparenza e la Gilda minaccia di rivolgersi alla magistratura. A dirlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti e lo fa con queste parole: “Se dal Miur non arriverà alcuna risposta alla nostra istanza di accesso agli atti, ci rivolgeremo direttamente alla magistratura”. E’ chiaro il riferimento alla richiesta inviata al ministero dell’Istruzione il 5 agosto scorso per conoscere l’algoritmo utilizzato per l’assegnazione delle sedi ai docenti in base al nuovo CCNI sulla mobilità.
“In base alla normativa vigente, il ministero dell’Istruzione ha 30 giorni di tempo per rispondere alla nostra richiesta, il termine sta dunque scadendo e ad oggi non abbiamo ancora ricevuto riscontro. Il principio di trasparenza amministrativa – conclude Di Meglio – è sancito dalla legge e il Miur è tenuto a rispettarlo”.
Il silenzio del ministero dell’Istruzione sulla vicenda dovrebbe avere quindi i giorni contati. In caso contrario, se ne riparlerà in tribunale. Dove i giudici saranno chiamati ad esaminare le richieste di accesso agli atti non soddisfatte, per comprendere i motivi che hanno potato al trasferimento lontano da casa.