contenzioso-tributarioAnche l’anno scorso si è registrata una riduzione delle liti pendenti (-7,2%), a conferma della flessione già evidenziata l’anno precedente (-9,5%). Il numero dei ricorsi definiti nel 2015 è stato superiore al numero dei ricorsi complessivamente pervenuti. Tra i ricorsi presentati, si registra un aumento del 3,3% (pari a 188.287 procedimenti avviati) per le Ct provinciali e del 13,7% (pari a 68.614) per le Ct regionali.

 

I contenziosi definiti, pari a 298.313, sono diminuiti dell’1,2% rispetto al 2014: in calo dell’1,4% le sentenze di primo grado (244.021 pronunce) e stabilità per i provvedimenti di secondo grado (54.292 esiti). Le situazioni non ancora definite riguardano prevalentemente situazioni in giacenza da meno di due anni (pari a 329.110 unità), il 28,8% (pari a 152.799) è in giacenza da un periodo compreso tra 2 e 5 anni e solo il 9,2% (pari a 48.935) è in giacenza da più di 5 anni.

 

Nel complesso il valore delle controversie è di poco inferiore a 33,5 miliardi di euro, ma guardando per gradi le situazioni si differenziano. Le Ctp hanno in carico un numero superiore di casi: nel 69% dei casi ricorsi di valore inferiore o uguale a 20.000 euro (per un totale di 0,5 miliardi di euro), viceversa è solo l’1,7% dei casi a “pesare” di più fino a superare 1 milione di euro (per un totale di 15,2 miliardi di euro).

 

Presso le Ctr, che trattano un numero inferiore di provvedimenti, nel 55,4% si tratta di appelli che hanno un valore inferiore o uguale a 20.000 euro (per un totale di quasi 0,2 miliardi di euro), mentre il 2,4% degli appelli totali riguarda controversie di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di 8,6 miliardi di euro).

 

I ricorsi con valore superiore a un milione di euro rappresentano in entrambi i gradi di giudizio circa tre quarti del valore complessivo del relativo contenzioso definito. In entrambi i gradi di giudizio gli esiti completamente favorevoli all’ufficio sono maggiori, in percentuale sul totale, rispetto agli esiti completamente favorevoli al contribuente (44,6% contro 32,4% nel primo grado di giudizio e 45,2% contro 40,3% nel secondo grado di giudizio). Il giudizio intermedio risulta pari a circa il 10% in primo grado e a circa il 9% in secondo grado.

 

La durata media del processo tributario nel primo grado di giudizio ha accorciato i tempi con un’attesa pari a 857 giorni (pari a 2 anni e 4 mesi), 104 giorni in meno rispetto al 2014; nel secondo grado di giudizio il tempo medio è stato di 750 giorni, in leggero aumento, più 20 giorni rispetto all’anno precedente. Le pronunce favorevoli in tutto o in parte alle Agenzie Fiscali sono pari a circa il 70% per l’Agenzia delle Entrate e a circa l’88% per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.