Incontro governo-sindacati. Nessuna penalizzazione per la pensione anticipata, ma una rata di ammortamento di venti anni, con la copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela.
Nessuna penalizzazione per la pensione anticipata, ma una rata di ammortamento di venti anni, con la copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela. E’ la proposta messa sul piatto dal governo nell’incontro con i sindacati durante il quale il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Tommaso Nannicini e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, hanno ribadito l’intenzione dell’esecutivo di non toccare la riforma Fornero. Nannicini, in particolare, ha spiegato che il “coinvolgimento degli istituti finanziari, delle banche e delle assicurazioni” non verrebbe fatto per una questione ideologica ma nascerebbe esclusivamente dal rispetto dei vincoli di bilancio: la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, infatti, costerebbe dieci miliardi di euro l’anno, troppo per le casse dello Stato.
All’incontro hanno partecipato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo che entrando al ministero ha detto: “Il Paese si aspetta qualcosa di buono, vediamo di non deluderlo”. Il governo ha ribadito l’intenzione di non modificare la legge Fornero e la volontà di consentire la flessibilità di uscita dei lavoratori con strumenti finanziari. La proposta dell’esecutivo è adesso al vaglio dei sindacati in vista del prossimo incontro del 23 giugno con i rappresentati dei lavoratori che aspettano di capire nel dettaglio, come il governo formalizzerà la proposta. Secondo quando emerso dalla riunione, il prestito pensionistico per chi lascia il lavoro prima dell’età di vecchiaia dovrà essere restituito con rate fino a 20 anni con gli interessi. Inoltre, ci sarebbe un costo diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l’impiego. Ai sindacati, Nannicini ha voluto spiegare che non si tratta di penalizzazione ma solo di una “rata di ammortamento”.
L’ipotesi del Governo – riferiscono i sindacati – prevede quindi l’anticipo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia: non ti tratterebbe di fatto di una penalizzazione sull’assegno previdenziane, ma di una rata di ammortamento del prestito di 20 anni con la copertura assicurativa ed una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato “per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela”. L’anticipo pensionisticosarà gestito dall’Inps cui – nell’ipotesi di Palazzo Chigi – spetterà l’onere di creare il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato.