Promuovere interventi per la flessibilità delle pensioni e correttivi per quanto riguarda la disciplina delle ricongiunzioni onerose, i lavori usuranti e di cura familiare, e definire una misura nazionale contro la povertà assicurando una chiara distinzione tra spese di carattere previdenziale e assistenziale”. Sono alcune delle osservazioni inserite dalla commissione Lavoro della Camera nel parere favorevole sul Def 2016 che è stato formulato dalla Commissione a conclusione dell’esame del provvedimento.
Come ha sottolineato il presidente, Cesare Damiano, nel testo si manifesta apprezzamento per alcuni contenuti del Documento, soprattutto in materia pensionistica. “Per la commissione Lavoro – ha rilevato – è particolarmente importante aver ottenuto che nel Def fosse inserito un esplicito riferimento circa l’intenzione del Governo di andare nella direzione della flessibilità delle pensioni. Questa misura dovrà trovare attuazione nella prossima Legge di stabilità, come del resto ha affermato il ministro Padoan. La Commissione chiede, in particolare, “anche in considerazione della sostanziale stabilità del sistema pensionistico e dei rilevanti risparmi conseguiti nell’ultimo decennio sul versante della spesa previdenziale, si rappresenti l’esigenza di promuovere, nel corso del presente anno, interventi volti a introdurre, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Documento, elementi di flessibilità nella disciplina dell’età di pensionamento, tenendo conto delle scelte dei lavoratori e delle lavoratrici, anche con la previsione di ragionevoli penalizzazioni in caso di accesso anticipato ai trattamenti previdenziali”.
La Commissione chiede inoltre, ha proseguito Damiano, “di avere incentivi strutturali per il contratto a tutele crescenti; di assicurare un monitoraggio sugli ammortizzatori sociali al fine di garantire una adeguata tutela in caso di disoccupazione involontaria, tenuto conto del processo di progressivo superamento degli ammortizzatori in deroga e della mobilità che potrebbero causare pesanti contraccolpi occupazionali già a partire della seconda metà dell’anno; di rendere più stringente la normativa sui voucher, riconducendola al lavoro di carattere occasionale; di ribadire, pur nella prevalenza della contrattazione aziendale sui temi della organizzazione del lavoro, la centralità del contratto nazionale di lavoro; di rendere definitivo il blocco dell’aliquota previdenziale al 27% per i lavoratori autonomi e infine, per quanto riguarda il pubblico impiego, di avviare la contrattazione per i rinnovi dei contratti per il triennio 2016-2018.