tributi 2Nel periodo gennaio-novembre 2015, le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a 387.837 milioni di euro, con un aumento del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per un confronto omogeneo dei dati, tuttavia, bisogna considerare la straordinarietà di alcuni versamenti previsti per il solo 2014 e la circostanza che nel 2014 la scadenza per l’autoliquidazione Irpef e Ires era fissata al 1° dicembre (nel 2015, invece, al 30 novembre): la crescita effettiva diventa, così, del 3,8 per cento.

 

Sul sito del Df è disponibile il bollettino delle entrate tributarie, con le appendici statistiche e la nota tecnica, che illustra in sintesi i principali contenuti del documento.

 

Imposte dirette

 

Con un gettito di 216.417 milioni di euro, fanno registrare un aumento del 16% (+29.874 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2014. Il dato risente principalmente delle entrate derivanti dall’autoliquidazione Irpef e Ires (5.890 milioni di euro) il cui versamento, come già ricordato, scadeva a fine novembre, mentre nel 2014 il 1° dicembre.

 

Vediamo i singoli tributi.

 

L’Irpef cresce dell’11,2% (+16.144 milioni di euro), anche per effetto dall’andamento positivo delle ritenute di lavoro dipendente (+10.959 milioni di euro) dovuto sia alle disposizioni del Dlgs 175/2014 (a decorrere dal 2015, è prevista l’indicazione dell’Irpef al lordo delle compensazioni di imposta effettuate) sia al meccanismo di regolazione contabile del bonus di 80 euro, che per il settore pubblico avviene l’anno successivo a quello di attribuzione (1.500 milioni di euro). In conclusione, il confronto omogeneo rispetto al periodo gennaio-novembre del 2014 mostra una crescita dell’Irpef del 2,4% (+2.779 milioni di euro).
 

L’Ires fa segnare un aumento di gettito del 67,9% (+13.296 milioni di euro), grazie ai maggiori versamenti in autoliquidazione. Il risultato è ancora più significativo se si tiene conto del venir meno, nel 2015, dei versamenti a saldo effettuati nel 2014 relativi all’addizionale Ires a carico di società assicurative, enti creditizi e finanziari.
 

Da segnalare anche l’incremento dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+47,4%, pari a 735 milioni di euro) e quello dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+92,5%, pari a 532 milioni di euro). I maggiori introiti grazie anche all’aumento delle aliquote sui redditi di natura finanziaria – passate, rispettivamente, dal 20 al 26% e dall’11,5 al 20% – deciso per finanziare la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro.
 

Imposte indirette

 

Con 171.420 milioni di euro, incassano un +1,7% (pari a 2.794 milioni di euro).
L’aumento del gettito Iva, pari a 4.289 milioni di euro (+4,4%), è dovuto agli scambi interni e al meccanismo dello “split payment” (+5.816 milioni di euro), mentre continuano a calare le importazioni dai Paesi extra-Ue (-4,4% pari a -529 milioni di euro).
 

In calo pure le entrate relative alle accise sui prodotti energetici (-45 milioni di euro) e sul gas metano (-1.242 milioni di euro, cioè -32,4%). La flessione del gettito è stata determinata dalla variazione negativa del conguaglio versato a marzo 2015 sulla base dei consumi effettivi di tutto il 2014, risultati inferiori a quelli del 2013.
 

Le entrate sui giochi crescono del 2,9% (+305 milioni di euro), mentre quelle derivanti dall’attività di accertamento e controllo presentano una diminuzione dell’1,3% (-97 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.