Guadagna punti, la Spagna, e, in un quadro di marcata variabilità tra i singoli Paesi, già registrata nel 2013, recupera il differenziale negativo segnato a inizio anno e resta in testa ai partner europei con una crescita di gettito tendenziale del 6,3 per cento. Una particolare nota di merito va all’Irlanda, che migliora il dato della scorsa rilevazione e, con una variazione positiva del +4,9%, scala la classifica passando dal terzo al secondo posto. Ritorna sul podio il Portogallo, che conferma un trend in salita costante (l’ultimo dato si ferma a +4,3%).
Questo è quanto emerge dal bollettino delle Entrate europee, relativo al periodo gennaio-giugno 2014, on line sul sito del dipartimento delle Finanze.
Il podio visto da vicino
L’ottima performance del Paese iberico va ascritta, in particolare, al gettito derivante dall’imposta sui redditi delle persone fisiche, che segna un +5,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Per quanto riguarda invece l’imposta sulle società, nonostante l’escalation del mese di giugno (504 milioni di euro), rimane elevato il differenziale negativo rispetto alle entrate registrate tra gennaio e giugno 2013. La Spagna, comunque, riesce a sostenere la crescita anche grazie ai risultati ottenuti sul fronte delle imposte indirette (+7,6%): in particolare, in campo Iva, il gettito segna un +10,3 per cento.
Stessa situazione in Irlanda: le entrate derivanti dai redditi sulle persone fisiche risultano superiori agli stessi mesi dello scorso anno del 7,4%, trainate soprattutto dall’aumento dei salari collettivi insieme agli elevati livelli occupazionali.
Il quadro non cambia per il Portogallo che da quella imposta ottiene una crescita tendenziale dell’8,4%, grazie soprattutto al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, associato a un rafforzamento dei controlli dell’autorità doganale e fiscale sulle ritenute alla fonte versate dalle imprese.
Gli altri Paesi
Il trend positivo del gettito tributario della Francia, dopo tredici mesi di continua crescita, subisce un’interruzione: +0,7% rispetto a gennaio-giugno 2013. Germania (+2,5%) e Regno Unito (+3%), invece, non mostrano nessun exploit, ma confermano una crescita tendenziale in linea con la media registrata nel corso del 2013.
Le entrate Iva
Come per il totale delle entrate tributarie, consistenti oscillazioni tra i vari Paesi si registrano anche sul fronte dell’imposta sul valore aggiunto. Si passa, infatti, dal +10,3% della Spagna, al +2,3% della Francia. In ogni caso, la classifica generale è poco turbata dall’apporto Iva: Spagna in testa, poi Irlanda e, al terzo posto, il Regno Unito scalza il Portogallo.
FONTE: Fisco Oggi – Rivista Telematica dell’Agenzia delle Entrate
AUTORE: Paola Pulella Lucano