Una nuova tempesta si abbatte sul sistema scolastico italiano, sollevando preoccupazioni : circa 30000 docenti già risultati idonei in precedenti concorsi, sono stati informati che dovranno ripetere le prove.


Il sistema scolastico italiano è attualmente travolto da una crisi che ha sollevato allerta tra docenti e istituzioni. Circa 30.000 insegnanti, che avevano già superato i concorsi pubblici degli anni passati, si trovano ora a dover affrontare una nuova serie di prove.

Concorsi scuola in stallo: 30000 docenti idonei chiedono giustizia

Questa decisione, che ha colto di sorpresa i candidati, è scaturita dalla necessità di armonizzare i risultati con le nuove normative e richieste di assunzione. Tuttavia, la prospettiva di dover ripetere gli esami ha generato un’ondata di malcontento e preoccupazione, non solo per i costi e i disagi associati, ma anche per le implicazioni sulla loro carriera e stabilità professionale.

Questa situazione ha scatenato una forte protesta tra i candidati, molti dei quali lamentano disagi e spese aggiuntive, come la necessità di prenotare nuovamente voli e soggiorni in bed & breakfast già utilizzati in occasioni precedenti.

Il problema non riguarda solo l’ultimo concorso, ma si estende anche ai bandi del 2016, 2018 e 2020. La situazione è ulteriormente complicata dalla decisione di riservare 18.232 posti ai candidati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), escludendo molti insegnanti idonei delle selezioni passate. Questa scelta ha amplificato il malcontento e generato percezioni di ingiustizia tra coloro che avevano già dimostrato le loro competenze.

In risposta, il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha cercato di difendere la decisione governativa, riducendo a 6.000 il numero degli esuberi e avvertendo che l’Unione Europea potrebbe bloccare una tranche di 24 miliardi del Piano Next Generation se le assunzioni attraverso il PNRR non avverranno come previsto.

Qui di seguito il video.

La situazione ha attirato anche l’attenzione della CGIL, che ha inviato una lettera alla Commissione Europea chiedendo una revisione delle politiche italiane sul reclutamento degli insegnanti. La CGIL sottolinea che un lavoratore su quattro ha un contratto in scadenza, creando incertezze nella formazione di migliaia di studenti e richiede che i docenti idonei ai concorsi precedenti abbiano priorità nelle assunzioni.

Qui il documento completo con la lettera della CGIL.

La crisi del precariato nelle scuole

Il problema del precariato nel settore scolastico, già cronico, ha raggiunto livelli allarmanti. Secondo l’ANIEF, nel prossimo anno scolastico, un quarto degli insegnanti avrà un contratto temporaneo. Le stime indicano che oltre 250.000 docenti saranno precari, con un incremento del 72% negli ultimi sette anni. Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF, descrive la situazione come “un altro annus horribilis” per la scuola pubblica, mettendo in guardia sui rischi per la continuità didattica.

Pacifico critica le modalità di assunzione, giudicandole macchinose e bloccate. L’ANIEF prevede di avviare una serie di ricorsi legali al Tar del Lazio, sostenendo che, una volta superata la soglia di idoneità, non ci dovrebbe essere differenza tra vincitori e idonei: tutti dovrebbero essere assunti.

Nel frattempo, una petizione su Change.org ha raccolto 30.000 firme, chiedendo la creazione di una graduatoria unica per il bando PNRR e denunciando esclusioni ingiuste basate su differenze di punteggio minime.

La crisi nel reclutamento degli insegnanti continua a sollevare interrogativi e a richiedere risposte concrete, mentre il sistema scolastico italiano si trova ad affrontare sfide senza precedenti.