Arrivano notizie informali alla nostra redazione sulla volontà da parte del Governo di rivedere tutto l’impianto dell’abolizione degli scatti di anzianità e la loro sostituzione con gli scatti di competenza da assegnare al 66% dei docenti.

Notizie informali, ribadiamo, ma che vanno ad avvalorare quanto già anticipato la scorsa settimana di un ripensamento del sistema di valutazione e progressione di carriera proposto dal Governo nelle linee guida “La Buona scuola”.

Ricordiamo che il testo in questione abolisce gli scatti di anzianità per sostituirli con degli scatti di merito basati su tre fattori:

  • performance didattica degli studenti;
  • formazione;
  • incarichi.

Scatti che sarebbero stati assegnati, con una invarianza di risorse stanziate, al 66% dei docenti, mettendo fuori dagli aumenti stipendiali il 34% dei docenti.

Una soluzione che ha fatto infuriare docenti, sindacati e associazioni di categoria, che ha portato alla raccolta di ben 300 mila firme, bocciandodi fatto bocciato una proposta irricevibile che rischia di mortificare la professione dei docenti, anziché rivalutarla.

A dimostrazione di ciò, i numerosi studi e lavori volti a dimostrare come un tale sistema si tradurrebbe in un abbassamento dei livelli salariali dei docenti.

La scorsa settimana vi abbiamo dato notizia di alcune voci che volevano un passo indietro da parte del mondo politico sulla questione degli scatti stipendiali, confermataci ieri in via informale.

Se ciò sarà confermato, si procederà, con il benestare da parte del Primo Ministro Renzi, ad una rivisitazione del sistema degli scatti e della valutazione dei docenti, anche se non sappiamo ancora in quale direzione. Come abbiamo già avuto modo di mettere in evidenza nei giorni scorsi, il problema non consiste soltanto nel sistema di calcolo di eventuali crediti o nelle modalità di assegnazione degli aumenti stipendiali, quanto nelle risorse.

Ripresentarsi ai docenti con un budget invariato, proponendo di dividere i soldi ad un 70% invece che ad un 66%, non crediamo cambierà di molto la posizione dei docenti. Risorse che vediamo difficili poter incrementare, dal momento che la partita sulla Legge di Stabilità si sta per chiudere. Tra mercoledì e giovedì i giochi degli emendamenti saranno fatti, a meno che il Governo non giochi la carta del Senato, allungando i tempi dell’approvazione.

 

 

FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)

 

 

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