Si parla sempre di più della questione vaccini e scuola, per poter garantire la didattica in presenza. Vediamo a che punto siamo messi.
Vaccini e scuola. La questione sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico e gli studenti è uno dei nodi centrali degli ultimi giorni.
Sulla scuola, infatti, aleggia ancora l’ombra della Didattica a Distanza e il governo sta decidendo in merito, per applicare l’obbligo vaccinale a tutto il personale scolastico.
Vediamo in dettaglio la situazione su vaccini e scuola.
Vaccini e scuola: a che punto siamo con la campagna vaccinale
Col propagarsi della variante Delta, il Covid-19 non lascia tregua neanche d’estate. Proprio per questo, si è intensificata la campagna vaccinale negli ultimi giorni, anche come conseguenza all’obbligatorietà di Green Pass per alcuni servizi, il prossimo 6 agosto 2021.
Sul fronte scuola, la situazione è incandescente: docenti, studenti e anche genitori hanno il timore di tornare alla Didattica a Distanza, che ha creato non pochi problemi nello scorso anno scolastico.
Per questo, il governo Draghi sta pensando di introdurre l’obbligo di vaccinazione per tutti i docenti, ma i dati non sono dei migliori.
Quattro regioni e una provincia hanno numeri allarmanti per quanto riguarda la vaccinazione della classe docente, per imperizia o volontà e sono Sicilia, Liguria, Calabria, Sardegna e la Provincia di Bolzano.
In queste zone, infatti, un terzo del personale scolastico risulterebbe ancora non vaccinato. Anche altre due regioni, Umbria e Trentino, sono fortemente indietro con la campagna vaccinale.
Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha affermato:
«Credo che l’obbligo vaccinale serva per il personale sanitario e anche per quello scolastico».
Effettivamente la classe docente era stata tra le prime categorie a ricevere il vaccino, ma a causa del rallentamento di alcune regioni e il tasso di no-vax ancora alto, la situazione è abbastanza preoccupante.
La situazione non migliora neanche per quanto riguarda la fascia dei 12-19 anni: su una platea di 4,6 milioni di studenti, solo il 29% ha avuto la prima dose e solo il 14% ha completato il ciclo vaccinale.
Vaccini e scuola: quali sono le ultime novità
Il pericolo della DAD è in agguato ed è una soluzione che le Regioni e i dirigenti scolastici non vogliono affrontare di nuovo, infatti, tra gli obiettivi del governo Draghi, c’è sicuramente quello della didattica in presenza.
Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi chiederà al Comitato Tecnico Scientifico di rivedere la posizione della didattica in presenza, in base alla crescita dei vaccinati.
Allo stesso tempo, i dirigenti scolastici, attraverso il presidente di ANP Antonello Giannelli, chiedono di velocizzare la campagna di vaccinazione, soprattutto nelle Regioni in cui si è più indietro:
“Subito al ministero per costruire il protocollo di sicurezza”.
La decisione verrà presa nei prossimi giorni, anche se il premier Mario Draghi avrebbe voluto una soluzione già in questa settimana, ma lo scontro con Lega e Movimento 5 Stelle sta rallentando la decisione.
Infatti, Draghi e il Partito Democratico stanno spingendo per l’obbligo vaccinale, ricevendo un’opposizione proprio da Lega e Movimento 5 Stelle.
L’obbligo vaccinale per il personale scolastico sembrerebbe certo, un po’ meno le modalità.
La proposta più accreditata dovrebbe essere l’obbligo vaccinale “a strati”, introducendo l’obbligo vaccinale e delle sanzioni a più livelli:
- Richiamo;
- Trasferimento;
- Sospensione.
La proposta includerebbe solo i docenti a stretto contatto con gli studenti e non il resto del personale scolastico.
Sicuramente si tratta di una proposta di forte impatto, ma che andrebbe a diminuire un’eventuale ricaduta nei mesi autunnali e invernali, nei quali c’è un picco più alto di incidenza del virus.
La proposta potrebbe, però, essere etichettata come anticostituzionale, scatenando diverse polemiche. I sindacati, intanto, rimangono scettici sulle nuove misure proposte, ma il dibattito è aperto e bisognerà attendere nuovi riscontri nei prossimi giorni.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Da scrittore ed antropologo medico’, ritengo la didattica a distanza l’unica soluzione. La scuola è, ed è sempre stata il più grande luogo di contagio. Ma il governo per pacificare contestazioni genitoriali e risparmiare bonus non ha offerto “lo Smart working⁰ didattico ma ha chiuso attività lavorative e imposto restrizioni che hanno distrutto il lavoro alzando la soglia di povertà.