Usb proclama lo sciopero nazionale della scuola per il 23 febbraio 2018.
Al centro dello sciopero, spiega il comunicato, “l’imminente rinnovo contrattuale con l’inserimento di regole liberticide e l’aumento dei carichi di lavoro di docenti ed Ata a parità di stipendio, le rivendicazione di tutti gli abilitati dell’infanzia e della primaria per l’immediata stabilizzazione che superi la sentenza dell’adunanza plenaria, un piano straordinario di mobilità che consenta agli esiliati di poter ritornare nelle proprie terre, la trasformazione di tutto l’organico di fatto in organico di diritto per permettere un piano di esaurimento definitivo delle GaE e delle graduatorie concorsuali, il rifiuto del FiT e l’ipotesi di qualsiasi percorso triennale dopo il concorso”.
“Avremmo auspicato- continua l’Usb- di poter scioperare prima del 23 febbraio, per questo avevamo chiesto all’Anief di ritirare lo sciopero degli scrutini e aprire ad uno sciopero di tutto il mondo della scuola unendo anche contratto e mobilità. Probabilmente gli interessi del sindacato dei presidi Udir, costringe Anief a non mettere al centro la questione contrattuale, dovendo gestire un aumento di soldi e poteri ai presidi che mal si concilia con le richieste di docenti ed Ata”.
Nel proclamare lo sciopero Usb “si rende comunque disponibile ad anticipare la data, qualora altre forze sindacali e coordinamenti autonomi ce lo chiedano”.