Dopo il caso di Pioltello, scatta l’idea di introdurre un tetto massimo degli studenti stranieri nelle classi: ecco una panoramica.
L’istituto comprensivo di Pioltello, in provincia di Milano, ha deciso di chiudere il prossimo 10 aprile, in occasione della festa del Ramadan. Un caso che aveva molto discutere e che aveva acceso le polemiche.
Sulla vicenda era intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale aveva dato il suo sostegno alla scuola multietnica di Pioltello.
Ma si è creato un vero e proprio dibattito politico sulla presenza degli studenti stranieri nelle classi e sull’eventualità di introdurre un tetto massimo di presenze.
Ecco nel dettaglio.
Tetto massimo studenti stranieri nelle classi: la proposta del Ministro Valditara
Dopo i fatti di Pioltello, la maggioranza e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara hanno richiamato la necessità di un intervento, per favorire una reale integrazione degli studenti stranieri, alla luce dei valori costituzionali e in classi dove la maggioranza degli studenti è italiana.
Dall’altra parte, invece, l’opposizione ritiene che l’esecutivo stia facendo solo propaganda.
Senza competenze linguistiche, è quasi impossibile realizzare una vera e propria integrazione. Secondo gli studi Ocse, le tempistiche di comprensione della lingua variano a seconda dell’età dell’arrivo dello studente. Ma, in linea generale, occorrono circa due anni per apprendere la lingua per la comunicazione quotidiana e 5-6 anni per seguire l’attività didattica.
L’idea del Ministro Valditara è quella di favorire e accelerare un vero e proprio percorso di inclusione, con un potenziamento e una personalizzazione della didattica, soprattutto in italiano e matematica.
Nel caso di scarsa padronanza dell’italiano, gli istituti potranno optare per delle classi di potenziamento, anche di pomeriggio.
Il Ministro Salvini, invece, ha rilanciato una proposta, fatta già due anni fa, di inserire un tetto del 20% di presenza di studenti stranieri all’interno delle classi.
La situazione in Italia
In Italia, in realtà, esiste già un numero limite di studenti stranieri per classe, introdotto da una circolare del gennaio 2010 del Ministero dell’Istruzione.
Il numero degli stranieri nelle classi non può superare il limite del 30% degli iscritti, anche se possono esserci delle deroghe per i singoli istituti. Si tratta, quindi, più di una sorta di raccomandazione.
Nell’anno scolastico 2021/2022, il 7,2% delle scuole italiane aveva più del 30% di studenti stranieri, mentre il 18% non ne aveva, mostrando grandi differenze tra le regioni.
Purtroppo il problema è reale: secondo l’Istat, nel 2022, la dispersione scolastica è stata del 9,8% per gli studenti italiani e del 30,1% per gli studenti stranieri.
In Europa, la situazione è diversificata: in alcuni Paesi, come in Italia, gli studenti stranieri vengono inseriti nelle classi ordinarie.
Mentre, in altri Paesi, seguono un’offerta scolastica distinta per un certo periodo di tempo (dette classi preparatorie o di accoglienza) per poi essere combinati alle classi ordinarie.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it