Tempo Pieno Scuola Primaria, il M5S con un recente emendamento vuole estenderlo a tutta Italia. Ecco di cosa si tratterebbe nello specifico.
“L’approvazione alla Camera dell’emendamento che permetterà l’assunzione di 2000 insegnanti per potenziare il tempo pieno nella scuola primaria è un passo importante che conferma gli impegni presi in campagna elettorale con il mondo della Scuola”, lo affermano le senatrici e i senatori del M5S in Commissione Cultura.
Il messaggio è stato rilanciato anche sui canali Social del Movimento 5 Stelle Camera: “Diamo ai bambini, soprattutto del Sud, molte più opportunità di formazione. I genitori, in particolar modo le mamme, avranno maggiore autonomia nelle loro scelte di vita e di lavoro. Per i precari della scuola, invece, si apre la prospettiva di un lavoro stabile e molti docenti che hanno lasciato la famiglia al sud per insegnare in altre aree del Paese, potranno tornare a casa. Il MoVimento 5 Stelle metta al centro l’istruzione e i diritti.”
Espressa così la propria soddisfazione in un post su Facebook, col sopra citato messaggio:
Non la pensa allo stesso modo il Partito Democratico, che si sofferma sull’inadeguatezza del provvedimento.
Su twitter l’esponente del Pd Anna Ascani, non le manda a dire: “Duemila assunzioni nella scuola primaria e dicono che hanno realizzato il tempo pieno. Di Maio in primis. Ma servono altri 39mila insegnanti per farlo. A questo ritmo altri 20 anni. Ma perché dovete sempre mentire? Ps: prima che parta “e allora il Pd?”, noi ne abbiamo fatte 160mila”.
La linea della politica è chiara sull’argomento, come anche espletato in un altro tweet:
Tagliano 60 milioni a #18App. Prevedono di riscriverne da capo il funzionamento. In pratica cancellano il bonus per i consumi culturali dei ragazzi. Ma senza il coraggio di ammetterlo, come al solito.
Questo governo è nemico della cultura, nemico dei giovani, nemico del Paese.— Anna Ascani (@AnnaAscani) 5 dicembre 2018
Tempo Pieno Scuola Primaria: di cosa si tratta?
L’orario settimanale delle lezioni nella scuola primaria può variare in base alla prevalenza delle scelte delle famiglie da 24 a 27 ore, estendendosi anche fino a 30 ore (articolo 4, Decreto del Presidente della Repubblica 89 del 2009). Per attivare una classe a 24 ore, comunque, si deve raggiungere il numero minimo di 15 iscritti. Invece, per attivare una classe fino a 30 ore, deve esserci la disponibilità di organico dei docenti.
In alternativa a tali orari normali, le famiglie, in base alla disponibilità dei posti, dell’organico dei docenti e dei servizi attivati, possono chiedere il tempo pieno di 40 ore settimanali (articolo 4, Decreto del Presidente della Repubblica 89 del 2009).
Le singole istituzioni scolastiche, sulla base della delibera del proprio consiglio di istituto, definiscono l’organizzazione dell’orario scolastico in sei o cinque giorni settimanali, con o senza rientri pomeridiani per le classi a 24, 27 e 30 ore.