A Sulmona, in provincia dell’Aquila, un episodio spiacevole ha scosso la comunità scolastica: un bimbo di quattro anni è rimasto senza cibo in mensa a causa di un mancato pagamento di appena 9 euro. Scoppia il caso.
La vicenda, avvenuta in una scuola materna, ha sollevato accese polemiche sia tra i genitori che nelle istituzioni locali e suscitato un acceso dibattito sull’equilibrio tra responsabilità dei genitori e la flessibilità del sistema scolastico.
La storia di questo bambino mette in luce una questione delicata: l’importanza di tutelare l’esperienza scolastica dei più giovani, garantendo che situazioni simili non si ripetano, senza tuttavia rinunciare a una gestione economica responsabile dei servizi educativi.
Sulmona: bimbo di 4 anni lasciato senza cibo nella mensa a scuola
Quando è arrivato il momento del pranzo e gli altri bambini sono stati serviti, il piccolo di quattro anni ha iniziato a guardarsi intorno, notando con crescente frustrazione che il suo piatto restava vuoto. Mentre i compagni di classe si godevano il loro pasto, ha realizzato di essere escluso e, sopraffatto dal dispiacere, è scoppiato in lacrime. Le insegnanti, colpite dalla situazione e nel tentativo di offrire un po’ di conforto, hanno cercato di raccogliere alcune porzioni dai piatti degli altri bambini, tentando di ridurre l’umiliazione per lui evidente.
Tuttavia, per il padre, l’episodio è risultato particolarmente doloroso: “Ho trovato mio figlio in lacrime, mortificato davanti ai suoi compagni,” ha raccontato, sottolineando come quella fosse stata una scena di imbarazzo e sofferenza per il bambino, colpito nel suo senso di dignità e inclusione.
La questione del servizio avvisi via SMS
Secondo quanto riportato dal genitore, insegnante anche lui, la situazione avrebbe potuto essere evitata se il Comune avesse mantenuto attivo il servizio di avvisi via SMS per segnalare la necessità di aggiornare i crediti mensa. Infatti, fino all’anno scorso, questo sistema di notifica permetteva alle famiglie di essere informate tempestivamente nel caso di crediti insufficienti, dando loro l’opportunità di evitare situazioni come quella accaduta.
“Non abbiamo ricevuto alcun avviso e, sinceramente, non ci eravamo accorti della mancanza di credito,” ha spiegato il padre. Con il servizio mensa attivato solo dal 21 ottobre, il pagamento del ticket non era stato per loro una priorità immediata, aggiungendo che senza una notifica specifica sarebbe stato difficile monitorare il credito in tempo reale sul portale della scuola.
L’assenza di una comunicazione diretta ha quindi giocato un ruolo determinante, lasciando il bambino esposto a una situazione di disagio e discriminazione, seppur involontaria. Questo ha aperto un dibattito sull’importanza di strumenti di notifica adeguati per supportare le famiglie nella gestione di servizi essenziali, come quello della mensa scolastica, che non dovrebbero mai lasciare i più piccoli privi del necessario.
La replica del Comune di Sulmona
In una nota ufficiale, il Comune di Sulmona ha spiegato la decisione di eliminare gli avvisi via SMS per i crediti in esaurimento nel servizio mensa. L’amministrazione locale ha chiarito che la misura è stata adottata per rendere più efficiente la gestione dei crediti e per incentivare le famiglie a monitorare autonomamente il saldo mensa dei figli, evitando così il rischio di accumulare debiti. Negli ultimi anni, infatti, i pasti non saldati hanno generato un deficit complessivo di circa 11 mila euro per il Comune, un onere che l’amministrazione ha considerato insostenibile e che ha portato a un inasprimento delle regole.
A fronte di questa situazione economica, il Comune ha ritenuto necessario adottare un approccio più severo, sottolineando nei comunicati emessi il 17 e il 23 ottobre l’importanza di un controllo regolare e rigoroso del credito mensa da parte delle famiglie. Nei comunicati, l’amministrazione ha ribadito la responsabilità dei genitori nel gestire i pagamenti per garantire continuità ai servizi scolastici essenziali e per tutelare il diritto dei bambini di usufruire del servizio mensa senza intoppi.
Le precisazioni della società che gestisce la mensa
A sostegno di questa posizione, anche la società che gestisce la mensa ha voluto precisare che il pasto è garantito solo a coloro i cui nomi compaiono nelle liste di chi ha saldo attivo, chiarendo che non sono previste eccezioni per i bambini in debito.
“Solo i bambini presenti nelle liste aggiornate possono ricevere il pasto,” ha dichiarato il servizio, specificando che i pagamenti devono essere regolari e tempestivi per assicurare l’accesso al servizio.
I genitori non sembrano convinti di questa scelta
Questa politica di rigore, se da un lato risulta pensata per salvaguardare le risorse pubbliche, ha scatenato reazioni contrastanti tra i cittadini, molti dei quali ritengono che un sistema di notifica più efficace potrebbe aiutare le famiglie a rispettare le scadenze senza penalizzare i bambini.
Alcuni genitori percepiscono infatti la scelta di non riattivare gli avvisi SMS come una mancanza di flessibilità e supporto, soprattutto in un contesto in cui anche semplici dimenticanze possono trasformarsi in situazioni di disagio per i più piccoli.