studente-autismo-gita-romaUn caso che sta facendo molto discutere: in un istituto di Roma allo studente con autismo non è stata concessa la partecipazione alla gita e così lui ha deciso di lasciare la scuola.


La Risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite A/RES/67/82 del 12 dicembre 2012 sui bisogni delle persone con autismo che prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico.

Tra le fattispecie di insirimento ed inclusione, ovviamente, troviamo anche quelle relative all’ambito scolastico. E pertanto le scuole devono, come ricordato di recente anche dal Ministro Valditara, “aumentare l’attenzione sui diritti delle persone con autismo e rafforzare la capacità della comunità scolastica di offrire loro supporto e accoglienza“.

Tuttavia in un istituto di Roma sta facendo molto discutere un caso esploso di recente: la dirigenza non ha ammesso uno studente autistico alla partecipazione di un soggiorno scolastico all’Estero, e così lo studente ha deciso di abbandonare l’Istituto.

Allo studente con autismo non è concessa la gita: accade a Roma

La sua storia arriva da un noto liceo linguistico di Roma: un ragazzo autistico di 17 anni, dopo aver vissuto in tranquillità gli altri cicli scolastici, ora sta registrando alcuni problemi di ambientamento alle superiori.

Una situazione che ha raggiunto il culmine quando la Scuola ha negato al ragazzo il permesso di frequentare uno stage a Siviglia con i suoi compagni: alla classe si proponeva un soggiorno in famiglie con la frequenza mattutina in una scuola. Tuttavia, al ragazzo non si prospettano le stesse condizioni. La mamma dal canto suo si offriva pure di accompagnare il figlio, che però ha rifiutato.

In risposta al diniego alla partecipazione fornita dell’istituto lo studente inoltre non va più a scuola da quasi un mese.

Alla base dei rapporti tesi del ragazzo con la Scuola, a quanto pare, ci sarebbe anche un rapporto conflittuale con la nuova insegnante di sostegno: i docenti, secondo quanto riportato dal quotidiano Open, avrebbero chiamato più volte i parenti per riportare a casa il ragazzo.

Le spiegazioni della Scuola

Pertanto, in questa situazione così esplosiva, il liceo ha deciso di non coinvolgere nell’iniziativa questo studente. Una decisione che ha causato polemiche, ma per la quale la Dirigente dell’istituto ha fornito una netta giustificazione al quotidiano Repubblica: “La scuola ha sempre cercato di fare rete con la famiglia, anche quando i docenti hanno ricevuto calci, ceffoni e sputi dal ragazzo, gesti ovviamente inconsapevoli […] per noi gestirlo in aereo o nella scuola di Siviglia sarebbe stato impensabile. Il suo è un caso particolare e delicato, mi rendo conto del senso di frustrazione della famiglia”.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it