In un recente rapporto di Eurydice è emerso un problema legato allo stipendio dei docenti, che non subiscono aumenti, nel corso della carriera. Vediamolo insieme.
Stipendio docenti in carriera: Eurydice, la rete europea d’informazione sull’istruzione, ha stilato un rapporto sulle indennità degli insegnanti e dei capi d’istituto in Europa: il Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2020/2021.
Il rapporto è stato pubblicato oggi, 5 ottobre 2022, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti.
Tra i dati emersi, si evince che gli insegnanti italiani ricevono esigui aumenti di stipendi nel corso della carriera, anche dopo anni d’insegnamento.
Vediamo nello specifico.
Stipendio docenti in carriera: i dati del rapporto di Eurydice
Il rapporto di Eurydice ha preso in considerazione le retribuzioni degli insegnanti e dei capi d’istituto in Europa, analizzando in particolare le variazioni degli stipendi di base negli anni, gli stipendi medi effettivi e le retribuzioni aggiuntive.
L’indagine è stata svolta in scuole pubbliche prescolari, primarie e secondarie generali di 39 sistemi educativi europei, in riferimento all’anno scolastico 2020/2021.
Le differenze, tra i diversi Paesi europei, sono enormi: gli stipendi possono variare da 4000 euro a 92’000 euro l’anno. Si fa riferimento anche ad uno standard di potere d’acquisto (SPA), così da eliminare le differenze dei diversi livelli di costo della vita tra i Paesi e facilitando la comparazione.
Prendendo in considerazione questo dato, le differenze diminuiscono, ma comunque rimangono e si va da 8000 SPA a 50’000 SPA all’anno.
Da quanto emerge dal rapporto, tutti gli insegnanti neoassunti hanno lo stesso stipendio di base, indipendentemente dal livello d’istruzione in cui insegnano. In media, però, gli insegnanti della scuola primaria tendono a guadagnare di meno, mentre quelli della scuola secondaria superiore generalmente guadagnano di più (anche per una differenza di requisiti richiesti).
Stipendio docenti in carriera: come cambiano gli stipendi nel corso della carriera
A seconda del Paese di riferimento, gli stipendi degli insegnanti possono variare in modo differente.
Ad esempio, si parte da un minimo del 16% in Danimarca e Serbia, per arrivare ad un massimo del 143% a Cipro.
La situazione in Italia, invece, è abbastanza tragica: per raggiungere un aumento di stipendio, nel nostro Paese, è necessaria una significativa anzianità, ma l’aumento rimane modesto.
Un insegnante italiano, infatti, dopo 35 anni di servizio, riesce a raggiungere un aumento pari solo al 50% di quello iniziale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it