Siamo ancora in attesa del Twitt di Renzi che dia conferma o smentita delle notizie trapelate a mezzo stampa che vorrebbero un blocco degli stipendi per i prossimi due anni.

La crisi incombe, l’Italia stenta e bisogna recuperare 16-17 miliardi. Il nostro paese ha valori di spesa in linea con gli altri paesi europei (grazie anche ai tagli di questi anni), ma il problema è la crescita.

Quindi bisogna tagliare, per non aumentare le tasse. E la Corte dei Conti ha ricordato che per il 2014 ci sarà un ulteriore taglio della spesa per redditi dello 0,7%. Una crescita, dello 0,3%, solo dal 2018, con la riattivazione dell’indennità di vacanza. Già tutto detto dalla nostra redazione in tempi non sospetti.

Ma per il 2015/17, si prevede un aggravio della spesa di 6,5 miliardi, legato agli incrementi retributivo dei rinnovi contrattuali. Ed ecco spunta dal MEF l’idea di un ulteriore blocco.

I sindacanti hanno già tuonato, FLCGIL e CISL hanno già chiesto chiarimento. Ieri è spettato all’UGL, che suggerisce di aprire un  ‘tavolo delle responsabilità’ e accusa “Uno Stato che penalizza ed umilia i propri dipendenti non ha futuro”.

Più battaglieri i toni della Gilda che pone l’accento sulla condizione dei docenti che svolgono un lavoro mal retribuito ed oppresso dalla burocrazia. E ribadisce “l´assoluta contrarietà ad una politica scolastica che già da troppi anni taglia anche l´indispensabile”.

E si dichiara pronta alla mobilitazione, anche in ragione delle indiscrezioni che vorrebbero il Governo orientato ad un

  • taglio di un anno del percorso scolastico delle secondarie,
  • al prospettato ulteriore blocco della parte economica del CCNL e degli scatti di anzianità,
  • all´aumento dell´orario di lavoro dei docenti

 

FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)

 

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