spid-minorenni-social-networkQuesta la risposta a tutela della sicurezza a cui lavora nell’ultimo periodo la ministra per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano.


Spid per i minorenni che vogliono accedere ai Social Network? Ecco quali sono gli scenari possibili in questo senso.

La ministra per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano, sta elaborando un piano al vaglio del Garante per la protezione dei dati personali e dell’Autorità per l’infanzia e l’adolescenza.

Questo perché è ormai un dato di fatto che le challenge online, le sfide finite in tragedia delle quali ci riportano le cronache, interrogano adesso da vicino anche il mondo degli adulti.

Secondo il Garante per l’Infanzia, infatti,

“occorre investire ulteriormente a scuola – e non solo alle Superiori – nell’educazione al digitale e alla consapevolezza che esso richiede. Una responsabilità che investe tutte le agenzie educative, incluse la famiglia, i pari e i media. A questi ultimi spetterebbe pure di attivarsi per controllare quanto di pericoloso accade in rete. Un minorenne con meno di 14 anni non dovrebbe potersi iscrivere a un servizio online senza il consenso dei genitori.”

Per i minorenni accesso con Spid ai Social Network

Da questi spunti e da queste riflessioni nasce questa nuova proposta. Ma come si mette in atto?

«Fornire i minorenni di identità digitale permette di assicurare che il loro accesso ai social avvenga nel modo corretto, cioè rispettando il limite di età previsto» dice la ministra Pisano.

Pertanto per rilasciare l’identità digitale ai minori – precisano fonti Agid – sarà il genitore a fare richiesta: entrerà con il proprio Spid nell’identity provider, dichiarerà di essere il padre o la madre del minore di cui fornisce il dato di nascita e quelli richiesti dal Dpr 445/2000.

Sarà uno Spid anonimo, anche se il gestore consegnerà al genitore un insieme di caratteri con cui il figlio potrà accedere poi al servizio.

Vi ricordiamo che in un altro recente approfondimento abbiamo tracciato una breve guida su come richiedere lo SPID.

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TikTok già bloccato per i minorenni al momento

Ricordiamo che il Garante della Privacy ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica.

L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo.

Nei giorni scorsi era stata denunciata anche una sedicente influencer di Siracusa.

Il Garante privacy apre fascicolo su Facebook e Instagram

Intanto si allarga l’intervento del Garante per la protezione dei dati personali a tutela dei minori sui social dopo il caso della bambina di Palermo e il blocco imposto a Tik Tok. L’Autorità ha aperto ieri un fascicolo su Facebook e Instagram.

Nei giorni scorsi alcuni articoli di stampa hanno riportato la notizia che la minore avrebbe diversi profili aperti sui due social network.

L’Autorità ha dunque chiesto a Facebook, che controlla anche Instagram, di fornire una serie di informazioni, a partire da quanti e quali profili avesse la minore e, qualora questa circostanza venisse confermata, su come sia stato possibile, per una minore di 10 anni, iscriversi alle due piattaforme.

Ma ha chiesto soprattutto di fornire precise indicazioni sulle modalità di iscrizione ai due social e sulle verifiche dell’età dell’utente adottate per controllare il rispetto dell’età minima di iscrizione.

Facebook dovrà dare riscontro al Garante entro 15 giorni.

La verifica dell’Autorità sarà estesa anche agli altri social, in particolare riguardo alle modalità di accesso alle piattaforme da parte dei minori.

Ulteriori approfondimenti

Qui di seguito vi proponiamo altri interessanti approfondimenti sulla materia dello SPID:

 


Fonte: articolo di Simone Bellitto