I 6.446 posti assegnati con la fase C del piano assunzioni della Buona Scuola non sono bastati a risolvere il problema: “nonostante le recenti assunzioni di docenti sul sostegno, nelle nostre scuole di ogni ordine e grado mancano all’appello ancora 30 mila insegnanti specializzati. La conseguenza delle mancate assunzioni e assegnazioni dei docenti si traducono in gravi disagi per gli studenti con disabilità e per le loro famiglie e, in pratica, lo Stato non garantisce il diritto allo studio”, hanno spiegato oggi i componenti del M5S in commissione Cultura.
In un’interrogazione depositata alla Camera, a prima firma Maria Marzana, si è ribadita l’urgenza di assumere e collocare nell’organico di diritto gli oltre 12mila docenti specializzati, e preso in esame un episodio specifico: a Salice Salentino (Lecce) una famiglia ha reso pubblico il mancato diritto all’educazione e all’istruzione per la figlia Gaia, una bambina di tre anni e mezzo affetta da Sma tipo 1, una grave disabilità che comporta la ventilazione meccanica assistita per 24 ore al giorno. A scuola, al suo fianco, per diversi giorni c’è stato solo la madre, poi è arrivato un docente senza specializzazione. Lo scandalo è che ce ne sono oltre 12mila specializzati, ma che la riforma non ha stabilizzato.
Marcello Pacifico – presidente Anief e segretario confederale Cisal: nemmeno la legge delega di riforma del sostegno, affidata dalla Legge 107 al Governo, può essere una soluzione al problema cronico. Il problema va risolto dove è nato: in Parlamento, dove oggi sono stati portati i numeri corretti. In attesa che il legislatore si decida a sanare il tutto sarà cura dei tribunali far rispettare i diritti dei ragazzi disabili e delle famiglie.
L’anno scolastico sta entrando nel vivo, ma rimane tutto da risolvere il problema della mancanza di quasi 30mila docenti di sostegno e dei disservizi formativi che comporta a decine di migliaia di alunni disabili o con gravi problemi di apprendimento. La denuncia, prodotta dal sindacato dal mese di agosto, è giunta oggi in Parlamento attraverso un’interrogazione depositata alla Camera, a prima firma Maria Marzana. I parlamentari M5S in commissione Cultura di Camera e Senato commentando, nel ribadire l’urgenza di assumere e collocare nell’organico di diritto gli oltre 12mila docenti specializzati collocati nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto, hanno preso in esame un episodio specifico: quello, scrive Orizzonte Scuola, “della famiglia residente a Salice Salentino (Lecce) che ha sollevato il caso del mancato diritto all’educazione e all’istruzione per la figlia Gaia, una bambina di tre anni e mezzo affetta da Sma tipo 1, una grave disabilità che comporta la ventilazione meccanica assistita per 24 ore al giorno”.
“Nella classe di Gaia – continuano i parlamentari – l’insegnante di sostegno era assente sin dal primo giorno e la bambina ha dovuto trascorrere i primi giorni di scuola con la madre al fianco. Successivamente le è stato assegnato una docente, privo però specializzazione per il sostegno”. È evidente a tutti, ormai, che i 6.446 posti assegnati con la fase C del piano assunzioni, quella del cosiddetto ‘potenziamento’, non sono bastati a risolvere il problema: “nonostante le recenti assunzioni di docenti sul sostegno, nelle nostre scuole di ogni ordine e grado mancano all’appello ancora 30 mila insegnanti specializzati. La conseguenza delle mancate assunzioni e assegnazioni dei docenti si traducono in gravi disagi per gli studenti con disabilità e per le loro famiglie e, in pratica, lo Stato non garantisce il diritto allo studio”.
La tanto attesa realizzazione dell’organico dell’autonomia non ha quindi sanato la persistente mancanza di insegnanti di sostegno nelle nostre scuole “che coprono l’80% rispetto alle reali necessità: a fronte dei 120 mila docenti necessari a mantenere il rapporto di un docente ogni due alunni ‘certificati’, continua a rimanere a quota 90 mila il numero di insegnanti stabilizzati”, concludono hanno ricordato i componenti del M5S in commissione Cultura di Camera e Senato.
Il giovane sindacato ricorda che anche il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha ben chiara la situazione: quasi un anno fa il titolare del Miur dichiarò, a Palazzo Chigi in occasione della ‘Giornata internazionale delle persone con disabilità’, che nelle nostre scuole “attualmente ci sono 230 mila bimbi disabili a fronte di 117 mila insegnanti di sostegno, è una proporzione che inizia ad essere virtuosa ma non basta”. Lo stesso Miur, solo qualche giorno fa, con l’avvio del nuovo anno scolastico, ha fornito i numeri aggiornati sul sostegno, confermando che ammontano a “90.034 i posti sul sostegno per l’anno scolastico 2015/2016” e che sono “poi già 25.000, ad oggi, i posti in deroga assegnati dal Miur per rispondere ulteriormente alle esigenze degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie. Numero destinato ad aumentare per le nuove certificazioni di disabilità o aggravamento che abitualmente arrivano subito dopo l’inizio delle lezioni”. Tanto che “l’organico potenziato istituito dalla legge Buona Scuola prevede ulteriori 6.446 posti per il potenziamento delle attività di sostegno”.
Ora, a fronte di tale situazione, dovendo mantenere il rapporto 1 docente ogni 2 studenti, come ribadito dalla sentenza della Consulta n. 80/2010, che annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, è evidente che il Governo e il Miur avrebbero dovuto superare il vincolo del 70% dell’organico di diritto previsto dalla Legge 128/2013, approvato mentre era Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Perché quella norma si basava su un numero massimo di assunzioni pari a 90mila docenti, nel frattempo tutti immessi in ruolo, rifacendosi ad un contingente di iscritti disabili risalente al 2006. Nel frattempo, però, gli alunni che necessitano del docente a supporto sono passati da 180mila a 240mila. Con la Legge n.107/2015, si è cercato di tamponare la situazione, inserendo nella fase C del piano di assunzioni straordinario altre 6.446 posti. Ma è chiaro che ne mancano all’appello quasi 25mila.
“Nemmeno la legge delega di riforma del sostegno, affidata dalla Legge 107 al Governo, può essere una soluzione al problema cronico della mancanza di tanti docenti specializzati nel supporto agli alunni disabili”, spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal. “Prima di tutto perché vedrà la luce solo tra un anno, quindi, lasciando scoperto almeno l’attuale anno scolastico, e in secondo luogo perché non è compito diretto della nuova legge farsi carico della mancanza di autorizzazioni ministeriali per la stabilizzazione dei docenti di sostegno. Il problema va risolto dove è nato: in Parlamento, dove oggi sono stati portati i numeri corretti. In attesa che il legislatore si decida a sanare il tutto – conclude Pacifico – sarà cura dei tribunali far rispettare i diritti dei ragazzi disabili e delle loro famiglie”.
A tale scopo, dopo i tanti ricorsi andati a buon fine al termine dell’a.s. 2014/15, Anief ricorda che sino al prossimo mese di dicembre, sarà possibile aderire all’iniziativa Anief “Sostegno: non un’ora di meno” chiedendo le istruzioni operative per la corretta attribuzione delle ore di sostegno. Per ricorrere basta scrivere a sostegno@anief.net. Potranno scrivere a questo indirizzo e-mail, sia le famiglie direttamente interessate, sia i docenti e/o i dirigenti scolastici che intendono segnalare i casi di qualsiasi genere di sostegno negato agli alunni disabili, rispetto a quanto dichiarato dall’equipe pubblica medico-ospedaliera.