Si tratta di un’assistenza specialistica per il singolo studente con disabilità che non sostituisce il docente di sostegno.
Una persona in più rispetto al docente di sostegno e curriculare, per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali e per i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio.
Questo grazie al contributo, diventato di 70 milioni di euro, per l’assistenza agli alunni con disabilità. L’unico limite è che lo stanziamento è ancora una volta transitorio – solo per il 2016 – e parziale rispetto ai quasi 113 milioni di spesa media annua sostenuta dagli enti locali negli ultimi tre anni (2012-2014-2014), tuttavia sommando i 70 milioni ai 30 stanziati per i mesi settembre-dicembre 2015, si arriva a 100 milioni.
Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità della classe e pertanto firmano i documenti di valutazione di tutti gli alunni. Predispongono il Piano Educativo Individualizzato per ciascun alunno diversamente abile presente nella classe in sintonia con gli Operatori Socio Sanitari, la famiglia, i docenti contitolari. In esso si definiscono i criteri di verifica e valutazione. Può succedere che, a seguito di carenza di insegnanti di sostegno specializzati, il posto venga ricoperto da insegnanti senza l’esperienza e la formazione necessaria.
L’insegnante di sostegno è assegnato alla classe e non all’alunno come erroneamente si pensa. La risorsa è finalizzata ad attuare interventi di integrazione attraverso strategie didattico metodologiche specifiche, con agli insegnanti curricolari poiché insieme hanno la responsabilità della realizzazione del processo di integrazione scolastica.
In allegato la bozza di decreto.