Continuano le criticità per il Personale Scolastico, che è stato ignorato dall’ultimo Decreto sullo Smart Working nelle PA.
Il nuovo decreto prevede che le amministrazioni assicurino, con immediatezza, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale lo svolgimento del lavoro agile almeno al 50% del personale impegnato in attività che possono essere svolte secondo questa modalità.
Ricordiamo che il lavoratore agile alterna giornate lavorate in presenza e giornate lavorate da remoto, con una equilibrata flessibilità e comunque alla luce delle prescrizioni sanitarie vigenti e di quanto stabilito dai protocolli di sicurezza.
Per una panoramica completo sullo Smart Working potete consultare questo articolo.
Ma per la Scuola ci sono cambiamenti?
Per il Personale scolastico nessuna modifica sullo Smart Working
La situazione è aggravata proprio dal fatto che l’ultimo Decreto Ministeriale non ha immediate ricadute per il personale della scuola. Infatti occorre tener conto di quanto approvato di recente con l’art.32 della Legge 126 del 13/10/2020 (di conversione del DL 104/2020) che ha previsto che il lavoro agile per il corrente anno scolastico si applica in ambito scolastico solo nel caso di sospensione delle attività didattiche in presenza, a seguito dell’emergenza epidemiologica.
In questo caso destinatari del lavoro agile sono:
- il personale ATA (DSGA, gli Assistenti amministrativi e gli Assistenti tecnici, laddove è possibile in base alle attività che possono essere svolte in tale modalità)
- e il personale docente che è chiamato a prestare il lavoro a distanza mediante la didattica digitale integrata (DDI).
A protestare contro le lacune del nuovo decreto è il Sindacato ANIEF:
“Occorre regolamentare lo smart working allo stato delle condizioni attuali, peraltro senza nemmeno una definizione contrattuale, e con i profili professionali bloccati e mai valorizzati. Se si vuole introdurre lo smart working in ambito scolastico, è indispensabile definire una pianificazione delle attività avvalendosi prevalentemente
- della modalità a distanza
- dei contingenti minimi
- e prevedendo una gestione semplificata, atta a garantire e ad assicurare il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it