Il Ministro dell’Istruzione ha convocato un incontro con i sindacati scuola sul DDL “La Buona Scuola” per lunedì 25 maggio 2015 alle ore 12.00.
Bene la convocazione, ma adesso si passi dalle dichiarazioni di principio ai fatti aprendo la trattativa con i sindacati.
Vogliamo, infatti, che l’incontro sia solo l’inizio di un confronto vero che non può certo esaurirsi nell’ascolto, del tutto formale, delle nostre ragioni che peraltro dovrebbero essere ben conosciute dal Ministro.
Bisogna prevedere un piano pluriennale di stabilizzazione di tutto il precariato, cancellare la chiamata diretta dei docenti, destinare i 200 milioni di euro alle scuole collocate in aree a rischio con regole contrattuali precise, ridurre ulteriormente le deleghe in bianco, eliminare le incursioni sulle materie regolate dal Contratto, cancellare la norma che licenzia i precari dopo 36 mesi, finanziare prioritariamente le scuole statali a fronte del fatto che non ci sono più risorse per il funzionamento e indicare tempi certi per il rinnovo del contratto nazionale.
I lavoratori della scuola non accetteranno passivamente che la legge regoli i rapporti di lavoro, che vengano tenuti fuori precari storici e il personale ATA dal piano di assunzioni, che il collegio dei docenti perda la sua centralità e le sue prerogative (un danno per la didattica) a favore di una dirigenza che assume poteri e funzioni di indirizzo, di gestione e di autorità salariale. Tutto ciò è contrario a una idea di autonomia scolastica fondata sulla partecipazione e la cooperazione.