L’allarme dei sindacati: da tempo le segreterie scolastiche lamentano l’eccessivo carico amministrativo legato alla gestione informatizzata delle pratiche pensionistiche con il sistema Passweb dell’INPS.


Il recente provvedimento del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sta suscitando reazioni contrastanti tra il personale scolastico, e sono soprattuto i sindacati a vederlo come un “contentino”.

La FLC CGIL in particolare, attraverso un comunicato, ha espresso perplessità riguardo alle misure annunciate nel nuovo decreto PNRR.

La questione che alimenta lo scontro: la piattaforma Passweb avrebbe rallentato le segreterie scolastiche

Il Consiglio dei Ministri, con l’ultimo decreto PNRR, ha deciso di incrementare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF) con un finanziamento di 13,7 milioni di euro, somma destinata a coprire una duplice finalità: sostenere le iniziative legate al PNRR e fornire un riconoscimento economico per il personale scolastico impegnato nella gestione delle pratiche pensionistiche tramite il sistema Passweb dell’INPS.

Questo sistema, adottato per digitalizzare e centralizzare le procedure pensionistiche, ha però rappresentato un notevole aumento del carico di lavoro per le segreterie scolastiche, già spesso sottoposte a compiti amministrativi complessi e ripetitivi.

La piattaforma Passweb, che consente una gestione informatizzata delle pratiche previdenziali, richiede una serie di competenze e attività aggiuntive, tra cui l’aggiornamento costante delle posizioni contributive del personale scolastico e la verifica di dati storici. Sebbene l’obiettivo sia semplificare e rendere più efficienti le pratiche pensionistiche a livello nazionale, il passaggio esclusivo a questo sistema ha moltiplicato gli impegni amministrativi per le segreterie, che si trovano a gestire queste pratiche senza una formazione o risorse specifiche.

“Un contentino”

La FLC CGIL, che rappresenta una fetta consistente del personale scolastico, ha manifestato un certo scetticismo sulla misura. Secondo il sindacato, i fondi stanziati risultano insufficienti rispetto alle richieste e all’impegno necessario per affrontare le nuove procedure. La somma di 160 euro lordi annui stimata per ciascun lavoratore, infatti, appare esigua, tanto più che non copre i reali costi – in termini di tempo e fatica – sostenuti dai lavoratori. La FLC CGIL sottolinea come questa cifra, distribuita su tutto il personale coinvolto, rappresenti una sorta di “contentino” piuttosto che una soluzione concreta al problema.

Critiche sono emerse anche riguardo alla tempistica dell’annuncio: l’incremento del fondo, comunicato poco prima dello sciopero indetto dal sindacato e che ha avuto luogo nella giornata di ieri, 31 ottobre, appare ai lavoratori come una risposta tardiva e limitata, volta più a contenere il malcontento che a risolvere effettivamente le difficoltà strutturali delle segreterie.

Quando il ministro Valditara dispensava le segreterie dall’utilizzo di Passweb…

La situazione si è complicata ulteriormente alla luce delle dichiarazioni fatte dal ministro Valditara in aprile, quando aveva promesso un piano di semplificazione per il personale scolastico che, tra le altre cose, mirava a esonerare le segreterie dall’utilizzo di Passweb. In realtà, questa promessa non si è concretizzata e l’obbligo di utilizzare Passweb per la gestione delle pratiche pensionistiche resta, sollevando dubbi sulla reale volontà del Ministero di sostenere il personale scolastico nel lungo periodo.

Le richieste del sindacato

Il sindacato, chiede misure concrete e mirate per valorizzare il lavoro del personale ATA (Amministrativi, Tecnici e Ausiliari). Tra le proposte avanzate ci sono il rafforzamento degli organici, la proroga dei contratti di supplenza per i progetti PNRR e Agenda Sud, e un piano straordinario di assunzioni per coprire i posti vacanti. La richiesta è chiara: alleggerire le segreterie scolastiche dalle attività che esulano dalle specifiche competenze amministrative proprie delle scuole, permettendo così al personale di concentrarsi su compiti essenziali e pertinenti.

Il dibattito resta aperto, con il sindacato che attende risposte chiare e concrete, non solo promesse o soluzioni temporanee.