scuole estateScuole aperte tutto l’anno, anche d’estate, per venire incontro ai genitori. Sarebbe questo il piano del ministro dell’istruzione Fedeli.


 

Si può aprire, ma affidandola ad associazioni che non hanno nulla a che vedere con la didattica. Per cui i docenti d’estate continueranno a non insegnare. Lo ha sottolineato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, il 10 giugno, partecipando ad un dibattito alla festa di Radio Popolare a Milano.

 

Sollecitata sulla possibilità di tenere aperte le scuole anche al termine dell’anno scolastico, la Fedeli ha detto che i docenti non saranno coinvolti in eventuali attività che si potranno svolgere dopo il termine delle lezioni. “Non ci si può confondere parlando di scuola aperta d’estate, e chi lo fa conosce molto poco la scuola italiana. Non c’è solo l’anno scolastico – ha detto Fedeli – ci possono essere attività con associazioni o altri soggetti ma tutto questo non c’entra con la docenza. Quindi non ci saranno docenti in estate”.

 

Il 10 giugno, la Fedeli ha rivelato di aver ricevuto “segnalazioni sull’esigenza di rimettere al centro la scuola anche in estate” e che ora sta “valutando come fare e come costruire risposte più forti”.

 

Ma ci sono alcune problematiche, afferma Rusconi dell’ANP, infatti “I bidelli lavorano in estate, gli addetti alla segreteria e i presidi anche. Per garantire una vera assistenza agli studenti sarebbe necessario rimodulare l’orario di servizio degli insegnanti e prevedere un impiego dei giovani precari.”

 

Sulla questione è intervenuto anche il responsabile scuola di FI, Centemero, “Le scuole aperte d’estate, come accade in molti Paesi UE, hanno due presupposti irrinunciabili. Il primo è quello di modificare il nuovo contratto nazionale in modo tale che i costi non gravino sul bilancio dello Stato. Questo perché, ed è la seconda considerazione, la scuola estiva non deve comportare spese per le famiglie e gli alunni, se non quelle di iscrizione e del servizio mensa”.