amministrazione digitale, FOIACerchiamo di capire cosa cambia per la scuola alla luce del FOIA italiano (Freedom Of Information Act).

 

Con il decreto legislativo approvato in data 17 maggio 2016 dal Consiglio dei Ministri recante ” revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione pubblicità e trasparenza correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 , ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124 , in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche ” anche l’Italia si allinea con le oltre novanta Nazioni democratiche nel mondo per garantire ai propri cittadini l’accesso alle informazioni sull’operato delle  PA (Pubbliche Amministrazioni). Mancava ancora in Italia uno strumento comparabile a un FOIA ( Freedom Of Information Act – Atto per la Libera Informazione).

 

Cerchiamo di capire cosa cambia per la scuola alla luce

 

 

  • delle modifiche che il decreto FOIA apporta al D. Lgs. 133/2013 ( L’art. 34 e l’art. 35 del Decreto FOIA modificano gli articoli 43 e 44 del decreto legislativo n. 33 del 2013, abolendo il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) e identificandolo con il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC ).
  • e delle nuove determinazioni dell’ANAC con le linee guide per la scuola e i relativi allegati concernenti i processi a maggior rischio corruttivo riguardanti le istituzioni scolastiche e gli obblighi di pubblicazione applicabili alle istituzioni scolastiche .

 

 

Facciamo una premessa:

 

Quando entrarono in vigore la legge 190/2012 e il D. Lgs. 133/2013 ci fu un intervento dell’allora Capo Dipartimento dell’Istruzione Luciano CHIAPPETTA che invitava gli UU.SS.RR., con la circolare n. 276 del 29/01/2014 , ad astenersi dall’adottare qualsiasi indicazione alle Istituzioni scolastiche relativamente alle tematiche della trasparenza e dell’anticorruzione, nelle more di una definitiva adozione di un atto dell’ANAC specifico per la scuola.

 

Esattamente un anno dopo, con la nota n. 2351 del 22/01/2015 , il dirigente Giacomo MOLITIERNO della Direzione del Personale del MIUR, a proposito dell’obbligo delle stazioni appaltanti previsto dall’art.1, comma 32, della legge 6 novembre 2012, n.190, di pubblicare sui propri siti internet i dati relativi ai procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, secondo le modalità operative fornite dall’ANAC con nota del 12 gennaio 2015 , comunicava agli UU.SS.RR. che, in mancanza di un’espressa deroga per le istituzioni scolastiche, le stesse devono considerarsi destinatarie dei citati obblighi di pubblicità e comunicazione.

 

 

Ora ci sono le Linee guida dell’ANAC e il FOIA: anche se sparisce il PTTI (Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità ), identificato con  il Programma Triennale di Prevenzione della Corruzione il cui responsabile (RPC) è il direttore dell’USR, comunque, il Dirigente scolastico rimane il Responsabile della Trasparenza (RT), così come prevedono le nuove linee guida per la scuola dell’ANAC.

 

Il FOIA accentua le responsabilità in tema di trasparenza delle pubbliche amministrazioni e agevola l’accesso agli atti da parte dei cittadini. Pertanto anche se il Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità non c’è più,  rimangono, però, cogenti tutte le indicazioni relative alla pubblicazione sui siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni (scuole comprese), nella sezione “Amministrazione Trasparente”, delle voci dell’ allegato al decreto legislativo n. 33 del 2013 meglio declinate per la scuola dall’ allegato 2 delle linee guida dell’ANAC che rappresentano il piano di attuazione della trasparenza.

 

Per concludere:

 

Resta l’amarezza e lo sconcerto per il comportamento del nostro Ministero che non si cura delle scuole e del suo personale (soprattutto i dirigenti scolastici abbandonati a se stessi ad arrovellarsi con disposizioni e obblighi rivolti alle Pubbliche Amministrazioni, non sempre applicabili alla scuola). Ancora più assurdo è il rifiuto di confronto con le Organizzazioni Sindacali che, in data 7 marzo 2016, avevano scritto alla dott.ssa Sabrina BONO e al dott. Jacopo GRECO del MIUR sollecitando un incontro urgente sulla bozza delle linee guida ANAC e gli obblighi delle Istituzioni Scolastiche.