supplenze esoneriNonostante le proteste e le numerose segnalazioni numerosi supplenti rimangono e rimarranno senza stipendio. Le iniziative della FLC CGIL.

 

Non passa giorno senza dover registrare le segnalazioni che le scuole ci fanno pervenire per denunciare casi, che rimangono sempre numerosi, di supplenti che, nonostante abbiano svolto il loro lavoro, talvolta anche nel mese di settembre o ottobre, non ricevono la retribuzione dovuta.

 

Ma dalle informazioni in nostro possesso tali inaccettabili inadempienze da parte del Governo continueranno a verificarsi anche per il lavoro svolto a novembre e dicembre.

 

Il motivo è dovuto spesso all’inefficienza del sistema informatico del MIUR, ragione che crea frustrazione nel personale di segreteria costretto in un lavoro da “corpo a corpo” con un sistema pieno di falle, ma la macroscopica ragione di tale inadempienza risiede sostanzialmente nel fatto che il Governo non stanzia i soldi necessari.

 

Proprio così. Il Governo del fare (?), della velocità, della capacità di governare, di realizzare, non riesce e pagare i supplenti da mesi e mostra di non essere in grado di uscire da questa situazione.

 

La FLC CGIL non solo segnala tempestivamente agli uffici competenti quanto perviene dalle scuole ma sta denunciando pubblicamente questa situazione e sta organizzando i ricorsi e le iniziative conseguenti con le autorità pubbliche locali (prefetti) perché abbia a cessare questo inaccettabile comportamento del Governo che ricade sui soggetti più deboli della categoria della scuola.

 

Ora che le scuole si devono solo limitare a trasmettere correttamente i contratti, la questione emerge con tutta evidenza e la responsabilità, che finora era stata scaricata sulle istituzioni scolastiche, è dell’Amministrazione centrale.

 

Una riflessione s’impone sul fatto che nella previsione della nuova finanziaria 2016, i 60 milioni di euro giacenti dagli anni passati nei bilanci delle scuole per la liquidazione delle supplenze brevi, dovranno essere versati dalle stesse all’erario, invece di destinarli direttamente a ristorare questo capitolo di spesa che risulta sempre carente.

 

Il MEF vuole incassare queste risorse quando è impellente il pagamento degli stipendi al personale precario, che da settembre non ha ricevuto ancora un euro a fronte del lavoro svolto.

 

In realtà l’intervento che urge è quello d’incrementare questo capitolo di spesa dal momento che da anni, come accertato dalla serie storica delle spese, esso risulta, come abbiamo sempre denunciato, molto al di sotto del necessario.