lezioni youtubePer la serie, come cambiano i tempi. La notizia potrebbe anche destare un po’di stupore tra i fautori delle vecchie maniere, quelli legati alla scuola di una volta per capirci. Ma la tecnologia è un qualcosa che non può essere fermata, un processo perentorio che va avanti malgrado tutto e tutti. Anche nel campo dell’istruzione.


 

Sono sempre più istituti scolastici e professori che incentivano l’uso delle moderne tecnologie per i propri studenti. Si parla in particolare della possibilità di seguire lezioni su Youtube, il noto portale di video, soprattutto sotto forma di registrazione che gli allievi possono andare a risentire a casa, dopo aver frequentato la lezione in aula.

 

In sostanza può diventare facile, soprattutto per chi conosce Youtube ed è avvezzo alla tecnologia social, sfruttare il portale a 360 gradi seguendo canali di marketing dedicati, lezioni formative, notizie Youtube e altro ancora con scopo didattico.

 

Tramite la rete, e in particolare tramite canali come questo, si può raggiungere un numero di utenti elevatissimo. Ecco allora che lo stesso ministero dell’Istruzione ha più volte rimarcato l’opportunità, andando anche a investire cifre su questa voce, di dar spazio all’innovazione inserendo nuove tecnologie nella didattica.

 

Più che altro un volersi adeguare perché gli studenti, anticipando le indicazioni del dicastero stesso, già da tempo avevano iniziato a prendere questa strada. A ruota hanno fatto seguito poi i docenti, che sempre più predispongono delle video-lezioni e le rendono pubbliche su Youtube.

 

Le materie che vanno per la maggiore sul web sono matematica, inglese e informatica. Tuttavia analizzando Youtube ed effettuando una ricerca escono fuori video lezioni di ogni genere e per tutte le materie.  Adattare il più possibile la realtà formativa a linguaggi noti e stranoti tra i ragazzi di oggi; questo il motore che ha spinto il cambiamento. Non a caso oltre a Youtube non manca l’utilizzo di altri strumenti come ad esempio Skype, utile soprattutto per parlare, telefonarsi e condividere file in tempo reale; e anche WhatsApp, la nota app per cellulari tramite la quale comunicare in tempo reale anche con più persone alla volta (molti istituti creano appositi gruppi su WhatsApp per fornire comunicazioni di servizio agli alunni).

 

Intercettare i bisogni formativi dei ragazzi andando a parlare la loro lingua, utilizzare strumenti a loro noti così da motivarli a prendere parte al processo formativo. È questa l’idea di partenza alla base del cambiamento che sempre più sta orientando il mondo della scuola verso una apertura insperata (il mondo accademico è notoriamente conservatore, almeno in Italia) alle nuove tecnologie che rappresentano, ormai, il pane quotidiano delle nuove generazioni.