Concorso Dirigenti 2015. Potranno partecipare anche i docenti precari? Varrà servizio pre-ruolo?

Secondo i tribunali, sì. Adesso bisognerà vedere se il Decreto prevede che anche un docente con contratti a tempo determinato possa diventare preside.

Pure i supplenti possono diventare presidi, lo hanno detto i tribunali. Tribunali che hanno anche sancito la validità degli anni pre-ruolo nel computo del tetto di servizio per partecipare alle selezioni.

Che il concorso sia in fase di carubrazione, è stata la redazione di OrizzonteScuola a darne notizia. I posti a bando probabilmente saranno 2871.

Il Decreto è ormai pronto e siamo curiosi di sapere cosa sarà scritto all’interno circa la possibilità del riconoscimento del precariato.

Che il servizio pre-ruolo come requisiti sia valido, lo hanno detto alcune sentenze. La n. 9729/14 su ricorso n. 9261/11 presentato dagli Avv. F. Ganci e W. Miceli, ad esempio. O la n. 4724 del 2014, con la quale il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello del MIUR. Grazie a svariate sentenze, al precedente concorso sono stati ammessi centinaia di ricorrenti.

Sentenze storiche che sanciscono un principio europea dell’equiparazione tra docenti precari e di ruolo.

Ma c’è di più. Infatti, è sentenza di qualche settimana fa, sempre degli avvocati F. Ganci e W. Mi‎celi, la n. 5011/14. Questa volta ha riguardato tre precari, che dal prossimo anno siederanno non su una cattedra ma alla scrivania della dirigenza.

Ciò che ci ha lasciati a dir poco perplessi è stata l’argomentazione dell’avvocatura di Stato nel contrastare la richiesta da parte dei docenti a tempo determinato. Infatti, ha sostenuto che i precari svolgono un lavoro diverso, non potendo ricoprire incarichi e instaurando un rapporto di discontinuità nel servizio.

Argomentazioni che vanno contro qualsiasi principio di pari opportunità e di equiparazione tra docenti di ruolo e precari.

A fronte di tali sentenze, riteniamo stolto da parte dell’amministrazione non permettere a docenti con ruolo pregresso da precari o docenti precari di partecipare al concorso. Sarebbe l’avvio di una nuova stagione di ricorsi, che la scuola non vuol certo permettersi.

Pare dunque che verranno rispettati i termini presenti nella legge salva-dirigenti che imponeva entro la fine del 2014 la pubblicazione del bando per il concorso.

Riepilogando,  sarà un corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell’amministrazione a decidere chi diventerà dirigente.

Al concorso potranno essere ammessi candidati in numero superiore a quello dei posti, secondo una percentuale massima del venti per cento. I partecipanti dovranno avere un’esperienza pari a 5 anni.

Inoltre, il concorso può comprendere una prova preselettiva e comprende una o più prove scritte, cui sono ammessi tutti coloro che superano l’eventuale preselezione, e una prova orale, a cui segue la valutazione dei titoli.

Il corso-concorso, prevedono le nuove regole, si svolge presso la Scuola nazionale dell’amministrazione.

Sarà compito dell’ANSAS l’eleborazione dei test di ingresso. Con molta probabilità saranno 2.871 i posti messi a bando.

 

 

FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)

 

 

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