scuola-chiusa-per-ramadan-pioltelloL’istituto comprensivo statale di Pioltello, in provincia di Milano, ha preso una decisione che sta facendo discutere: la scuola sarà chiusa il giorno della festa del ramadan, il prossimo 10 aprile.


Tale determinazione è stata presa all’unanimità dal consiglio di istituto lo scorso maggio, durante l’approvazione del calendario scolastico annuale.

In base alla normativa vigente, ogni istituzione scolastica ha il diritto di decidere autonomamente la chiusura in determinate giornate, a condizione che venga garantito un minimo di 200 giorni di lezione all’anno.

A Pioltello la scuola chiusa per la festa di fine ramadan, il 10 aprile

L’istituto comprensivo statale, intitolato a Iqbal Masih – il giovane pakistano di dodici anni tragicamente ucciso nel 1995 per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile – ha optato per la chiusura proprio in occasione della festività del Ramadan.

Questa scelta è stata motivata dal desiderio di rispettare e sostenere la diversità culturale e religiosa presente all’interno della comunità scolastica. Infatti, circa il 40% degli alunni dell’istituto è di origine musulmana, molti dei quali già sarebbero assenti per la fine del periodo di digiuno del Ramadan.

Pareri favorevoli e pareri contrari

La decisione, accolta con apprezzamento da parte di alcuni, ha visto come reazione preoccupazione da parte di altri.

L’eurodeputata leghista Silvia Sardone ha definito la decisione “preoccupante” e ha parlato di un presunto “processo di islamizzazione“. Tuttavia, alcuni genitori e membri della comunità scolastica sostengono che questa sia stata un’azione di apertura e inclusione, un segno di rispetto nei confronti delle tradizioni e delle esigenze delle diverse famiglie rappresentate nella scuola.

Secondo il sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti, si è trattato di un atto di civiltà, sottolineando che l’istituto ha preservato anche altre tradizioni, come la presenza del crocifisso nelle aule. Ha inoltre sottolineato che, nonostante le divergenze di opinione tra gli adulti, i bambini sono in grado di convivere pacificamente e di andare avanti insieme, dimostrando una maturità che spesso supera quella dei loro genitori.

Che cosa rappresenta la festa del Ramadan?

La festa del Ramadan è una celebrazione importante nel calendario musulmano, che segna la fine del mese di digiuno osservato dai fedeli, chiamato Ramadan. Durante questo mese, i musulmani digiunano dall’alba al tramonto, astenendosi dal cibo, dalle bevande e dalle pratiche mondane, concentrandosi invece sulla preghiera, la riflessione e la carità.

Questa celebrazione, conosciuta anche come Eid al-Fitr, è un momento di gioia, ringraziamento e solidarietà, in cui le famiglie si riuniscono per pregare, condividere pasti festosi e scambiarsi auguri di buon auspicio. È un periodo di rinnovamento spirituale e di celebrazione della misericordia e della compassione divina.

Le tradizioni religiose e il ruolo delle istituzioni scolastiche

Il tema delle tradizioni religiose, del rispetto e del ruolo delle istituzioni scolastiche è estremamente complesso e suscita una serie di riflessioni critiche.

In primo luogo, le istituzioni scolastiche sono chiamate a gestire una società sempre più diversificata dal punto di vista culturale e religioso. In questo contesto, devono bilanciare il rispetto delle tradizioni religiose con la promozione dei valori di inclusione e tolleranza. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra il rispetto delle diverse pratiche religiose e la necessità di mantenere un ambiente scolastico laico e aperto a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro fede o provenienza culturale.

D’altra parte, il concetto di rispetto delle tradizioni religiose può generare dibattiti su dove tracciare la linea tra rispetto della diversità e promozione di un’identità laica e neutrale. Alcuni potrebbero sostenere che l’inclusione di pratiche religiose nelle istituzioni scolastiche possa minare il principio di laicità e favorire favoritismi o discriminazioni. Al contrario, altri potrebbero vedere queste pratiche come un segno di apertura mentale e rispetto verso le comunità religiose presenti nella società.

Inoltre, le decisioni delle istituzioni scolastiche riguardanti le tradizioni religiose possono avere implicazioni politiche e sociali significative. Ad esempio, la chiusura delle scuole in occasione di festività religiose può essere interpretata come un gesto di inclusione e rispetto delle diverse fedi, ma allo stesso tempo potrebbe generare controversie e tensioni all’interno della comunità.

Infine, è importante considerare il ruolo dell’istruzione nella formazione dei giovani cittadini. Le istituzioni scolastiche hanno il compito non solo di trasmettere conoscenze accademiche, ma anche di promuovere valori come il rispetto, la tolleranza e la comprensione interculturale. In questo contesto, le decisioni riguardanti le tradizioni religiose devono essere prese con attenzione e sensibilità, tenendo conto degli interessi e dei bisogni di tutti gli studenti e delle loro famiglie, al fine di creare un ambiente educativo inclusivo e rispettoso.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it