Il Miur stanzia per le attività aggiuntive di insegnamento e i progetti, il cosiddetto Mof, meno della metà di quanto assegnato nel 2011: significa che a un docente coinvolto per un anno in impegnative attività di coordinamento andranno in media meno di 200 euro netti. Col risultato che si penalizzeranno tutte le iniziative a completamento della didattica
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è questa la via del merito e del rilancio della categoria? Mentre in altri comparti e nel privato gli aumenti sono stati dignitosi, nella scuola abbiamo calcolato che dal 2010 si è attuato un danno economico complessivo per ogni lavoratore che arriva a 10mila euro. Con l’assegnazione ridotta di quest’anno, il debito aumenterà ancora.
Mentre il Governo e il Ministro dell’Istruzione parlano di meritocrazia, gli insegnanti italiani continuano a percepire stipendi sempre più magri e lontani dagli altri Paesi moderni: preso atto che rispetto a quelle dei colleghi insegnanti tedeschi le buste paghe dei docenti italiani corrispondono a quasi la metà e che, tramite le linee guida, fino al 2018 si vogliono congelare scatti d’anzianità e rinnovo contrattuale, ora dal Miur giunge la notizia che i fondi destinati al Miglioramento dell’offerta formativa, quest’anno saranno solo di 642.770.000 euro complessivi da dividere per le circa 8.400 scuole italiane.
Si tratta di un importo fortemente ridotto rispetto a soli tre anni fa: nell’anno scolastico 2010-2011 i fondi per il Mof – che serve a garantire la retribuzione di attività aggiuntive di insegnamento finalizzate all’arricchimento e alla personalizzazione dell’offerta formativa, oltre che per le ore prestate dai docenti della secondaria superiore per l’attuazione dei corsi di recupero per gli alunni con debito formativo e per tante altre attività – erano pari a 1.480 milioni di euro. La riduzione più che doppia, che penalizzerà i docenti impegnati in queste iniziative a completamento della didattica, si deve ancora una volta alla copertura degli scatti di anzianità dei docenti. Come già previsto dal CCNL del 13 marzo 2013, all’art. 2, comma 1, lettera c).
Tutto questo significa che, come riporta la rivista specializzata ‘Orizzonte Scuola’, “alle funzioni strumentali sono stati assegnati 1.330,6 euro a scuola, con quota aggiuntiva di 643,07 per le istituzioni scolastiche di complessità organizzativa (comprensivi, secondaria di II grado, carceri, sezioni ospedaliere, CTP, corsi serali, convitti ed educandati), cui si aggiungono 40,47 euro per la dimensione dell’istituto con riferimento al numero dei docenti”.
Ora, poiché in una scuola sono almeno 4-5 le funzioni cosiddette strumentali, i docenti incaricati di impegnative attività annuali di coordinamento delle attività caratterizzanti l’offerta formativa (Pof, orientamento, progettazione, collegamento con enti esterni e mondo del lavoro, disabili e via dicendo), ad ognuno di questi potranno andare non più di 300-400 euro. Che corrispondono a meno di 200 euro lordi annui.
“E questo sarebbe il merito tanto sbandierato per tutta l’estate dalle massime istituzioni scolastiche e dal Governo?”, chiede Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir. “Prima di pensare a come modificare la ‘carriera’ dei docenti, farebbero bene ad adeguare da subito gli stipendi e le indennità per le attività ulteriori. Come sindacato abbiamo calcolato che continuano a mancare in media 90 euro mensili a dipendente dal 2010. Sia per il cronico mancato rinnovo contrattuale, sia per colpa del comma 452 dell’articolo 1 della Legge di Stabilità 2014, la 147/13, che ha di fatto bloccato lo stipendio ai valori del 2009 e lasciandolo 4 punti sotto l’inflazione. Con un danno economico complessivo per ogni lavoratore che arriva a 10mila euro. Con l’assegnazione ridotta di quest’anno, il debito – conclude Pacifico – è destinato ad aumentare”.
Anief ricorda che negli ultimi anni anche il settore privato è andato meglio, con le buste paga del manifatturiero che hanno sovrastato il costo della vita di ben 15 punti; chi lavora per la formazione e la crescita dei nostri giovani è invece andato sotto di 4 punti. Il sindacato, quindi, invita tutto il personale della scuola a costituirsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU): per denunciare la disparità di trattamento tra i dipendenti pubblici in regime di privatizzazione del rapporto di lavoro che hanno un contratto bloccato, i dipendenti pubblici in servizio come magistrati o avvocati dello Stato che hanno dal dicembre 2012 sbloccati gli aumenti, e i lavoratori privati che non hanno avuto alcun blocco. Oltre che per denunciare la disparità di trattamento tra i lavoratori italiani ed europei. Per informazioni basta scrivere a r.stipendio@anief.net
FONTE: AgenParl – Agenzia Parlamentare per l’Informazione Politica ed Economica
AUTORE: Ugo Giano