Si è concluso il Rinnovo del Contratto Scuola, a lungo inseguito per tutto il 2022: dopo l’accordo politico arriva anche l’intesa economica tra ARAN e sindacati.
Firmato oggi pomeriggio in Aran con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative l’Ipotesi di CCNL sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca – triennio 2019-2021 che consente di erogare l’anticipazione della parte economica che interessa 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e AFAM (compresi 850mila docenti) e 77.255 appartenenti ai settori Università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca.
L’accordo politico invece era stato raggiunto in mattinata tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca.
Ecco tutti i dettagli.
Rinnovo Contratto Scuola 2022: arriva l’accordo
Esso consiste anzitutto in un’anticipazione relativa alla parte economica, che permetterà al personale scolastico di vedersi riconosciute già nel cedolino di dicembre le somme relative agli arretrati maturati, per una voce media tra i 3000 e i 2000 euro, i quali andranno ad aggiungersi allo stipendio e alla tredicesima.
Inoltre, l’accordo prevede una disponibilità finanziaria pari a 100 milioni di euro, deliberata nel Consiglio dei Ministri di questa sera, da destinare alla componente fissa della retribuzione accessoria per l’anno 2022, nella misura di 85,8 milioni per i docenti e 14,2 milioni per il personale ATA.
Assunto inoltre l’impegno a reperire ulteriori risorse finanziarie, anche nell’ambito della manovra di bilancio 2023, da destinare alla retribuzione tabellare del personale scolastico.
Infine, fermo restando la disponibilità per l’anno 2022 dei suddetti 100 milioni di euro aggiuntivi, sono destinati a decorrere dall’anno 2022 89,4 milioni di euro per gli incrementi del personale docente e 14,2 milioni di incrementi per il personale Ata.
Incremento del trattamento tabellare e arretrati
Nell’ipotesi di accordo è previsto un incremento del trattamento tabellare per tutti i dipendenti del comparto, nonché un incremento delle indennità fisse e ricorrenti.
Per quanto riguarda il personale docente, gli incrementi medi lordi ammontano a 101 euro mese, pari a un incremento percentuale superiore al 4,2%.
Il Contratto consentirà la corresponsione di arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola.
Gli arretrati e i benefici saranno erogati entro fine anno, come da impegno del Governo. Il negoziato preseguirà con riguardo al trattamento giuridico ed agli ulteriori aspetti del trattamento economico.
Le dichiarazioni del presidente dell’ARAN Antonio Naddeo
“La firma di oggi è un traguardo fondamentale per la parte economica del contratto, che permetterà il prosieguo delle trattative sulla parte normativa e sugli ordinamenti professionali dei vari settori che compongono il comparto.
A questo primo accordo faranno seguito oltre al contratto per la parte normativa, le integrazioni per la parte economica previste dall’accordo politico firmato ieri con l’impegno del ministro per l’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, a reperire le risorse aggiuntive in legge di Bilancio per il 2023. Ringrazio tutti i sindacati per il positivo e proficuo apporto per la chiusura del Contratto”, ha sottolineato il presidente Aran, Antonio Naddeo, dopo la firma del Ccnl 2019-2021.
Le dichiarazioni del Ministro Valditara
“Una giornata storica” dichiara il Ministro Valditara “caratterizzata anzitutto da un nuovo modo di intendere il rapporto tra il governo e le parti sociali, impostato sul confronto costruttivo e sulla risoluzione pragmatica dei problemi. Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola”.
“Con questo accordo otteniamo lo sblocco di risorse per Natale e, grazie anche alle risorse aggiuntive di 100 milioni deliberate nel decreto legge, l’implementazione di un aumento medio dello stipendio dei docenti pari immediatamente a 100 euro mensili, e a regime a quasi 120 euro mensili, incremento più consistente degli ultimi contratti” prosegue il Ministro.
“Diamo così un primo segnale concreto sul tema delle retribuzioni, fondamentale per rivalorizzare e restituire autorevolezza alla figura del docente. Siamo consapevoli che si tratta di un primo passo, un primo passo atteso da tanto tempo e ottenuto in un contesto peraltro difficile a causa della crisi energetica: abbiamo voluto dare subito un chiaro segnale politico di svolta rispetto al passato. Quando ho annunciato una Grande Alleanza per la Scuola e per il Merito” conclude Valditara “non intendevo fare della retorica, ma indicare la strada che oggi iniziamo a percorrere con questo accordo: una grande collaborazione tra istituzioni, parti sociali, docenti, studenti, famiglie, ognuno nel suo ruolo, per prenderci cura di quella straordinaria comunità che è la scuola italiana”.
Il testo completo dell’intesa
Potete consultare qui di seguito il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Pochi spiccioli, la solita vergogna italiana , non si investe da decenni sul personale scolastico, abituato a fare i conti con miseri stipendi.. Nessuno si ribella? Tutti ad applaudire?…
Si tratta di una clamorosa presa in giro, esattamente come nel 2018. I sindacati di accordano sempre col padrone per una elemosina umiliante, dopo finte dichiarazioni di lotta e resistenza. Firmare un simile rinnovo è atto di suprema viltà. Chi farà più una giornata di sciopero a questo punto? È la fine della scuola.
Pochi maledetti ma subito. Grazie. Quello che gli altri governi non sono riusciti a fare in 4 anni RISOLTO In UN MESE E MEZZO mesi.
Se si va avanti così l Italia decolla.
ALLA FACCIA DI LETTA CHE NON È RIUSCITO A DARE UN EURO ALLA CATEGORIA,VERGOGNA.