salvaguardia, previdenza fisco pensioniDepositato in Commissione Lavoro il ddl 2945 che vorrebbe introdurre la quota 100 nella riforma delle pensioni a partire dal 1 gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2021.

 

La sintesi della proposta di legge presentata da Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi mostra che non ci sarebbe nessuna penalizzazione sugli assegni.

 

 

Quota 100

Con il ddl 2945 si vorrebbe ripristinare il sistema delle quote ai fini dell’accesso alla pensione. Si tratta della somma dell’età anagrafica e quella contributiva e si rivolge ai lavoratori autonomi e dipendenti che maturano i requisiti richiesti tra il 1 gennaio 2016 ed il 31 dicembre 2021.

 

Il ddl consente un perfezionamento della quota 100 permettendo un’uscita con 62 anni di età e 38 anni di contributi, con 63 anni di età e 37 anni di contributi, con 64 anni di età e 36 anni di contributi o con 65 anni di età e 35 anni di contributi.

 

I requisiti minimi richiesti sono: età minima 62 anni e contributi minimi 35 anni; per i lavoratori autonomi il requisito è di un anno anagrafico in più: minimo 63 anni di età fermo  restando il requisito minimo contributivo fissato a 35 anni e il raggiungimento della quota 101.

 

Quindi 63 anni di età e 38 anni di contributi, 64 anni di età e 37 anni di contributi e 65 anni di età e 36 anni di contributi. Il ddl non prevede, come una proposta analoga presentata nel mese di aprile del 2013, penalizzazioni sull’assegno pensionistico.