Per poter dare più alloggi agli studenti, occorre riconvertire alcuni edifici: l’intervento del Presidente alla Conferenza dei Rettori.
Riconvertire edifici in alloggi per gli studenti: il problema degli alloggi degli studenti diventa sempre più centrale, a causa del caro-affitti, con prezzi alle stelle anche solo per la condivisione di una camera.
L’argomento è stato al centro della Conferenza dei Rettori, che hanno proposto la riconversione di alcuni edifici già esistenti in alloggi per gli studenti.
Ecco nel dettaglio.
Riconvertire edifici in alloggi per gli studenti: la proposta dei rettori
Come dichiarato dal presedente Salvatore Cuzzocrea, alla Conferenza dei Rettori:
“Che il problema affitti ci sia è indubbio ma siamo al lavoro con il ministro dell’Università Anna Maria Bernini e recentemente abbiamo ottenuto residenze per 8 mila posti, consegnate ad altrettanti studenti. Stiamo ora lavorando con i sindaci delle città metropolitane per trovare immobili del demanio, dei Comuni, delle confraternite, che possano essere rapidamente riconvertiti in residenze per i ragazzi. La Conferenza dei rettori non vuole costruire nuovi palazzi ma riconvertire edifici per dare subito alloggi a prezzi più bassi agli studenti”.
Gli atenei stessi si stanno mobilitando per identificare degli immobili che potrebbero essere riconvertiti in alloggi per studenti, studiando nuovi contratti di locazione a prezzi convenienti.
Un esempio virtuoso è quello di Messina, dove il rettore dell’Università ha firmato un contratto con un hotel, per 100 posti da dare agli studenti.
L’idea principale, però, rimane quella di riconvertire edifici, per dare alloggi agli studenti, a prezzi più bassi, utilizzando i fondi del PNRR.
Come specificato da Cuzzocrea:
“La risoluzione è trovare sinergie con immobili pronti con rapidi interventi. Anche gli atenei si stanno muovendo per identificare immobili e fare contratti e locazioni a prezzi convenienti. Con il secondo bando si potranno trovare altri posti: d’altra parte il Pnrr per l’università è pensato soprattutto per questo: era stato stimato che c’era quella carenza”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it