Il Governo in carica ha il merito di aver posto il tema della Scuola al centro delle sue attenzioni (e di quelle dell’intero paese), attraverso la predisposizione di un corposo documento denominato “La Buona Scuola – facciamo crescere il Paese”. Il documento governativo è stato reso pubblico il 3 settembre u.s. e sottoposto ad ampio confronto, con diverse modalità, per il periodo dal 15 settembre al 15 novembre 2014.
Che il Governo faccia sul serio è dimostrato dalla circostanza che l’argomento è stato inserito nel Disegno di Legge di Stabilità 2015 – varato dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre 2014 e presentato alla Camera dei Deputati il 23 ottobre 2014 (A.C. 2679) – con uno specifico articolo (art. 3) avente ad oggetto “fondo per la realizzazione del piano La Buona Scuola”. Il fondo ha una dotazione di mille milioni di euro per l’anno 2015 e tremila milioni di euro a partire dal 2016, con prioritario riferimento alla realizzazione di un piano straordinario di assunzioni di Docenti e di potenziamento dell’alternanza scuola/lavoro.
Nello stesso Disegno di Legge (art. 28) sono previste, purtroppo, altre misure riguardantila scuola concernenti riduzioni di spese non proprio coerenti con l’obiettivo della Buona Scuola. Queste misure, tra l’altro, colpiscono pesantemente il funzionamento dei servizi amministrativi e generali e il personale ATA – già marginalmente presente nel documento governativo – sul versante dell’organico (ridotto di 2.020 unità, che si aggiungono alle 44.500 unità ridotte nel triennio che va dall’a.s. 2009/2010 all’a.s. 2011/2012 per effetto dell’art. 64 D.L. 112/2008) e delle supplenze (quelle brevi diventeranno quasi impossibili anche per periodi di assenza medio lunghi come le maternità e i congedi parentali). Inoltre, si eliminano esoneri e semiesoneri per i Docenti collaboratori del Dirigente scolastico, indebolendo l’attività organizzativa e gestionale del Dirigente stesso. Nelle Istituzioni Scolastiche di rilevanti dimensioni quantitative e spaziali è indispensabile per il Dirigente la collaborazione a tempo pieno o parziale di Docenti dallo stesso individuati.
Questa Associazione professionale a valenza sindacale, che raccoglie l’adesione di un numero rilevante di Direttori SGA ed Assistenti Amministrativi in servizio nelle Istituzioni Scolastiche ed Educative, intende partecipare attivamente alla consultazione in corso, evidenziando criticità e presentando proposte.
Un primo documento è già stato presentato dall’Associazione il 27 ottobre u.s.. Il testo elaborato affronta in termini concreti e propositivi i temi complessi (e largamente irrisolti) della semplificazione e dematerializzazione nell’ottica di quanto richiesto dal documento governativo sul versante dello “sblocca scuola”.
Nell’evento odierno l’Associazione intende presentare agli autorevoli interlocutori presenti e agli organi di comunicazione (successivamente a tutti i soggetti coinvolti) un contributo ulteriore su ordinamenti assetti istituzionali e organizzativi, autonomiagovernance e risorse, professionalità del personale che lavora nelle Istituzioni Scolastiche.
Prima di affrontare i singoli argomenti pare utile riportare (in estrema sintesi) i dati che caratterizzano il sistema istruzione (la più grande azienda nazionale) nel corrente anno scolastico 2014/2015.
Gli alunni sono 7.881.632 unità suddivisi in 8.519 istituzioni scolastiche, 41.383 sedi scolastiche e 368.341 classi. Il rapporto medio tra alunni e istituzioni scolastiche è pari a 925 alunni per ogni autonomia scolastica, mentre quello tra alunni e classi risulta di quasi 21 alunni per classe.
Per le scuole gli interventi sul dimensionamento ottimale effettuati prima e dopo l’autonomia in versione moderna (che parte il primo settembre 2000) sono stati rilevanti ed hanno ridotto il numero delle istituzioni, dei Dirigenti e dei Direttori SGA di oltre 2.000 unità. Si può fare ancor meglio, magari arrivando anche a 8.000 autonomie scolastiche, ma soprattutto occorre eliminare la regola assurda e disfunzionale delle scuole sottodimensionate, ove non è possibile applicare in via esclusiva un dirigente e un direttore.
Qualcosa di più razionale e funzionale si deve fare sul versante delle sedi scolastiche: 41.383 sedi sono obiettivamente troppe e molte anche troppo piccole.
Nelle scuole lavorano 721.590 Docenti, 205.554 Amministrativi (compresi 8.094 DSGA), Tecnici e Ausiliari e 8.094 Dirigenti scolastici per un totale di 935.238 unità di personale (più di un esercito).
Consulta gli allegati: Mappatura La Buona Scuola
FONTE: ANQUAP – Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche