Il rapporto dell’OCSE intitolato Education at a Glance: OECD Indicators è una fonte autorevole
d’informazioni accurate e pertinenti sullo stato dell’istruzione nel mondo. Il rapporto presenta dati
sulla struttura, le finanze e i risultati dei sistemi d’istruzione di 34 Paesi membri dell’OCSE e di un
certo numero di Paesi G20 e partner dell’OCSE.

La percentuale dei 15-29enni senza attività lavorativa e che sono usciti dal sistema d’istruzione o non
sono iscritti a corsi di formazione (i cosiddetti NEET – Neither employed nor in education or training) è
aumentata di oltre 5 punti percentuali tra il 2008 e il 2012, dal 19,2% al 24,6%. Tale aumento è stato
più marcato per gli uomini (7,1 punti percentuali) rispetto alle donne (3,8 punti percentuali).

Con le sempre maggiori difficoltà incontrate nella ricerca di un lavoro, la motivazione dei giovani
italiani nei confronti dell’l’istruzione è diminuita. I tassi d’iscrizione all’università in Italia hanno
segnato una fase di ristagno o sono diminuiti negli anni più recenti e il numero di studenti che
abbandonano precocemente gli studi ha smesso di diminuire dopo il 2010.
Tra il 2010 e il 2012 la quota dei 15-19enni che non sono più iscritti nel sistema d’istruzione è
lievemente aumentato: si possono fare ancora progressi significativi per impedire gli
abbandoni scolastici nel secondario superiore. Sebbene i tassi d’iscrizione scolastici dei
15-19enni siano aumentati dal 71,8% nel 2000 al 83,3% nel 2010 – in linea con la media
dell’OCSE dell’83% per il suddetto anno – in seguito hanno smesso di aumentare, diminuendo
fino all’80,8%, tasso inferiore alla media OCSE dell’83,5%. Nel 2012, solo l’86%
dei 17enni erano ancora iscritti nel sistema scolastico, una delle percentuali più basse dei Paesi
dell’OCSE.

Tra il 2008 e il 2012, i tassi d’iscrizione ai programmi universitari sono diminuiti in modo
significativo in Italia. Se gli attuali andamenti persistessero, si stima che il 47% della coorte dei
18enni di oggi accederebbero a programmi d’insegnamento terziario di tipo A (ossia di livello
universitario) durante il corso della propria vita, rispetto a un tasso del 51% nel 2008
Questo rapporto percentuale è basso rispetto ai Paesi dell’OCSE e del G20 con
dati disponibili in materia, che in media registrano un tasso d’iscrizione all’università del 58%.
Al tempo stesso, in media i tassi di disoccupazione dei giovani adulti sono aumentati
notevolmente durante l’ultima recessione tra il 2008 e il 2012, in Italia come negli altri Paesi
dell’OCSE. In Italia, l’aumento del tasso di disoccupazione per i giovani 25-34enni è stato dello
stesso tenore durante il periodo 2008-11 rispetto al periodo 2011-2012 e ha colpito i giovani
adulti a prescindere dal livello d’istruzione raggiunto, ma in modo più particolare i giovani che
non hanno raggiunto un livello d’istruzione secondario superiore. Per quest’ultimo gruppo di
giovani, i tassi di disoccupazione sono aumentati dall’11,3% nel 2008 al 14,8% nel 2011 e sono
svettati al 19% nel 2012 (un aumento del 7,7% in punti percentuali).

 

Consulta il rapporto completo: Rapporto OCSE istruzione 2014

 

FONTE: MIUR – Ministero dell’Istruzione della Scuola e della Ricerca Universitaria

 

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