Secondo il Rapporto Plus 2022 di INAPP, incentrato sul mondo della scuola, quattro milioni di studenti hanno abbandonato gli studi, prima del diploma. Ecco nel dettaglio.
Rapporto Plus 2022 scuola: l’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) presenterà, il prossimo 7 marzo all’Auditorium dell’Istituto, il nuovo report sulla scuola.
Sono tanti i dati emersi dal report, tra i quali ce n’è uno inerente alla dispersione scolastica.
Vediamo allora nello specifico.
Rapporto Plus 2022 scuola: i dati INAPP
Il Rapporto Plus 2022, redatto da INAPP, sarà presentato il prossimo 7 marzo 2023 e contiene i risultati di un’indagine condotta su un campione di 45’000 individui, dai 18 ai 74 anni.
Secondo i dati del nuovo report di INAPP, sono 11,7 milioni gli italiani che non si sono mai iscritti alla scuola secondaria e quasi 4 milioni quelli che hanno interrotto gli studi, senza conseguire un diploma di scuola secondaria di secondo grado.
Di questi, il 63% è di sesso maschile, mentre il 38% è di sesso femminile.
Invece, sono 11 milioni i cittadini che hanno acquisito un diploma, ma che non hanno proseguito gli studi, di cui 5 milioni si sono iscritti a percorsi universitari, senza portarli a termine.
Rapporto Plus 2022 scuola: l’intervento dei ricercatori INAPP
Come scritto dai ricercatori INAPP:
“Ancora oggi il 41% della popolazione tra 18 e 74 anni ha al massimo la licenza media (17,7 milioni di persone). I diplomati sono la maggioranza: 42%, pari a 17,9 milioni di persone. La porzione di popolazione con titolo di studio più elevato è composta da 6,1 milioni di laureati (14%) e 1,3 milioni di persone con master e dottorati di ricerca (il 3%) e le donne continuano ad avere livelli d’istruzione più elevati”.
Ecco l’intervento del professor Sebastiano Fadda, presidente dell’INAPP:
“Sono dati che fotografano in modo abbastanza netto il nostro sistema di istruzione e di formazione professionale, che deve essere migliorato per garantire una migliore aderenza dei percorsi formativi ai bisogni di competenze emergenti dall’evoluzione della società e per garantire anche un adeguato sistema di orientamento e di supporto capace di rompere la frequente dipendenza dei percorsi formativi dal retroterra culturale e reddituale dei genitori. Orientamento, investimenti nella scuola, sostegno ai più fragili sono attività da sostenere per garantirsi nuove generazioni integrate e adeguate ai tempi, sia come cittadini sia come lavoratori”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it