A volte la solidarietà prevale su pregiudizi e difficoltà: è il caso di un liceo di Ravenna, dove il preside ha creato appositamente una nursery per aiutare una ragazza rimasta incinta.
I giovani che si trovano in queste situazioni potrebbero anche pensare di abbandonare purtroppo gli studi: ma il caso del liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna dimostra che anche in ambito scolastico esiste il supporto delle istituzioni.
Il processo di solidarietà innescato all’interno di questo istituto fa ben sperare e portrebbe rappresentare anche una buona pratica anche per altre situazioni del genere.
Scopriamone di più.
Ragazza incinta al liceo: il preside predispone una nursery per aiutarla
La vicenda riguarda una ragazza, Sofia, una studentessa diventata mamma all’inizio del quinto anno di liceo. E per una studentessa di quell’età (a 18 anni non è di certo semplice) può essere molto difficile riuscire a conciliare il proseguimento degli studi con la maternità.
In Italia, purtroppo, non c’è un’adeguata normativa che possa supportare questi casi le ragazze madri: e pertanto il rischio di lasciare la scuola era molto concreto.
Ed è a questo punto che sono intervenuti in prima persona il preside e la scuola per fornire un supporto concreto a Sofia e al suo bambino.
L’istituto ha così allestito una vera e propria nursery, una sorta di mini asilo nido, all’interno del plesso. Così la mamma, ventenne, può seguire le lezioni, allattare il proprio bambino e non perderlo di vista.
Un’iniziativa virtuosa che ha consentito, oltretutto, di adattare uno spazio inutilizzato dell’istituto per garantire alla ragazza un luogo confortevole per l’allattamento. Inoltre l’associazione Una carrozzina per due ha regalato un lettino da campeggio e alcuni giocattoli da tenere in aula.
Come ha sottolineato il dirigente scolastico, Gianluca Dradi “ho voluto assumermi questo rischio e far entrare un bimbo piccolo a scuola. So che nell’istituto sono assicurati solo gli studenti e il personale, ma ne valeva la pena. Era una cosa importante e soprattutto poteva essere fatta con un po’ di buona volontà e molta creatività. A volte occorre piegare le norme e le disposizioni organizzative alla realtà dei fatti“.
In un post diffuso da una pagina Facebook che si occupa del “mondo solidale” è stato liberamente raccontata questa bella storia che ha colpito in modo particolare il popolo della Rete.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it