I Cobas Emilia Romagna hanno inviato ai Dirigenti delle scuole dell’Emilia Romagna una lettera (Sui chiarimenti in materia di supplenze brevi personale docente ed A.T.A. di cui all’art. 1. commi 332 e 333 della legge n. 190/2014) con la quale i invitano a tutelare prima di tutto il diritto allo studio delle studentesse e degli studenti.
Raccolte in un solo giorno alla scuola Fortuzzi oltre 100 firme all’Appello del Cesp contro la norma cancella-supplenze. “Prende forza la campagna di opposizione lanciata dai Cobas” sul blocco delle supplenze, scrive il sindacato di base in un comunicato. Ad esempio, sono state “raccolte in un solo giorno alla scuola Fortuzzi oltre 100 firme all’appello del Cesp contro la norma cancella-supplenze.
La lettera
Il combinato tra l’art. 1 comma 333 della Legge di Stabilità e la legge 107 conosciuta come “Buona scuola” impone alle scuole pubbliche da quest’anno scolastico di non chiamare supplenti in nessun caso per il primo giorno di assenza dei docenti e per i primi sette giorni di assenza dei Collaboratori Scolastici.
Ancor più grave la situazione per gli Assistenti Amministrativi e Tecnici per i quali il supplente non può essere nominato mai, infatti la legge prevede che si possano nominare supplenti solo se l’organico di diritto non supera le 3 unità, il che è quasi impossibile con gli accorpamenti delle superiori e gli Istituti comprensivi.
L’applicazione di questa norma significherebbe precipitare le scuole nel caos in occasione di ogni assenza del personale.
L’assenza degli insegnanti significa la spartizione degli alunni nelle altre classi, con problemi di sicurezza e interruzione della didattica programmata.
L’assenza dei collaboratori scolastici si traduce in una diminuzione della sorveglianza e della pulizia e igiene delle aule e degli spazi comuni, come mense e bagni.
L’assenza del personale di segreteria significa interrompere pratiche amministrative e accumulare ritardi burocratici.
L’applicazione della normativa non viene sospesa neppure nei casi di lavoratori titolari della L.104, che hanno esigenza di usufruire dei loro permessi in gran parte per singole giornate.
La normativa ha effetti negativi che emergono in misura inversamente proporzionale all’età degli studenti, con effetti particolarmente rovinosi nelle scuole primarie e dell’infanzia.
Chiediamo quindi che i docenti e il personale Ata non diano disponibilità di ore aggiuntive né tanto meno di utilizzare eventuali contemporaneità residue per sostituire i colleghi, perché occulterebbero in questo modo la palese contraddizione normativa. Invitiamo i genitori a pretendere dai dirigenti spiegazioni in merito a questa normativa e alla tutela dei diritti all’istruzione e alla conferma dell’offerta formativa che spetta di diritto ai loro figli e figlie.
Chiediamo ai dirigenti che, in nome della dicitura “ferma restando la tutela dell’offerta formativa” presente nell’articolo della legge di stabilità, chiamino ugualmente i supplenti fin dal primo giorno di assenza in ogni situazione in cui le disponibilità interne ad assicurare tale tutela non siano presenti.
Chiediamo infine che il ministero si attivi per ripristinare la possibilità di coprire le assenze anche il primo giorno per i docenti e la prima settimana per il personale Ata.
In allegato all’articolo il modulo con la raccolta delle firme.